Terkel, borchie

Terkel, borchie (Louis ; 1912–), scrittore e intervistatore statunitense. Nato a New York, figlio di genitori immigrati, si trasferì all’età di otto anni con i suoi genitori a Chicago, città con la quale rimase strettamente legato. I suoi genitori hanno aperto una pensione in un distretto italiano dove è andato a scuola. Ha frequentato l’Università di Chicago e poi la facoltà di giurisprudenza. All’epoca del New Deal ottenne un lavoro in un programma di lavoro per scrittori e iniziò a dilettarsi con musica, teatro e recitazione. Gradualmente si dedicò alla radio e successivamente alla televisione, prima come commentatore di notizie e giornalista sportivo, e dalla metà degli anni ‘1940, ospitando programmi di interviste. Nel 1949 ha avuto il suo programma televisivo, Posto delle borchie, una sitcom improvvisata in cui interpretava se stesso come proprietario di un ristorante. Nel 1953 fu indagato dalla Commissione per le attività antiamericane della Camera. Quando si è rifiutato di fare nomi, gli è stato impedito di apparire in televisione. L’intraprendente Terkel alla fine ha trovato un lavoro presso il Chicago Sunday Times scrivere una rubrica di jazz regolare. Durante quel periodo ha anche recitato in varie commedie, come Uomini e topi.

Nel 1958 Terkel lanciò il suo programma radiofonico quotidiano di un’ora di lunga durata sul wfmt-fm di Chicago, il Studs Terkel Show, trasmesso in tutti gli Stati Uniti fino al 1998. Negli anni ‘1960 Terkel vide l’applicabilità del registratore alla ricerca sociale e utilizzò la storia orale come strumento per scrivere la storia sociale. Ha rintracciato uomini e donne di tutti i giorni e registrato la loro storia, drammatizzando l’esperienza di anonimi americani che altrimenti sarebbero rimasti anonimi.

Ha fatto una grande impressione con Hard Times: An Oral History of the Great Depression (1970), a seguire con altre storie orali tra cui lavoro (1974) e Gara (1992). Ha anche pubblicato Giganti del Jazz (1957); Division Street: America (1967); Parlare a me stesso: Un ricordo dei miei tempi (1977); American Dreams (1980); Chicago (1985); La grande frattura (1988); Coming of Age (1995); Il mio secolo americano (1997); Il Cerchio sarà ininterrotto? (2001); La speranza è l’ultima a morire (2003); e E tutti cantarono (2005).

Una raccolta di sei cd, dagli anni Cinquanta al 1950, intitolata Voices of Our Time: Five Decades of Studs Terkel Interviews, è stato pubblicato nel 2005. Il libro di Terkel La buona guerra (1985) ha vinto il Premio Pulitzer.

[Geoffrey Wigoder /

Ruth Beloff (2a ed.)]