Vescovo domenicano e pioniere nella pratica della chirurgia; b. Lucca o Parma, 1205 o 1208; d. Bologna, 1298. Era il figlio di Ugo di Lucca, dal quale apprese chirurgia e medicina, che continuò a praticare per tutta la vita. Teodorico entrò nell’Ordine dei Predicatori a Bologna nel 1226, divenne penitenziario pontificio, fu consacrato vescovo di Bitonto nel 1262 e divenne vescovo di Cervia nel 1266. La sua opera più famosa è un trattato di chirurgia, Chirurgia (1266), che è stato tradotto in diverse lingue vernacolari e ha attraversato cinque edizioni stampate prima di essere tradotto in inglese nel 1955. Teodorico ha anche scritto un trattato veterinario sui cavalli, Cavalli pratici; di cui esistono le prime traduzioni in spagnolo e francese e un lavoro sulla falconeria. Due trattati perduti trattano della sublimazione dell’arsenico e dei sali minerali. Il trattato sulla chirurgia era molto in anticipo sui tempi ed è un modello di pratica chirurgica. Teodorico sosteneva fortemente la chirurgia asettica in un momento in cui altri insegnavano che la formazione di pus era necessaria per la guarigione. Si è adoperato per l’asepsi, un’attenta emostasi, l’eliminazione di tessuti morti e corpi estranei, l’accurato riavvicinamento delle pareti della ferita e la protezione dell’area. I suoi metodi furono applicati con successo dal suo allievo, Enrico di Mondeville, il padre della chirurgia francese, ma poi cadde in disuso per secoli. Teodorico descrisse anche la preparazione e l’uso di spugne per indurre il sonno prima dell’intervento, preludio all’anestesia. Ha consigliato l’uso di unguenti al mercurio nel trattamento delle malattie della pelle, l’applicazione parsimoniosa del cauterio e metodi progressivi per il trattamento di fratture e lussazioni.
Bibliografia: La Chirurgia di Teodorico, tr. e. campbell e j. colton, 2 v. (New York 1955–60). Il libro dei cavalli: trattato sull’albeitería del XIII secolo, ed. g. sachs (Madrid 1936). j. quÉtif e j. Échard, Scrittori Studj (New York 1959) 1: 355. g. sarton, Introduzione alla storia della scienza (Baltimore 1927–48) 2.2:654–656.
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