Silverman, ira

Silverman, ira (1945–1991), leader ebreo statunitense. Prima della sua morte prematura all’età di 46 anni a causa di un parassita contratto durante la sua visita in Cina, Ira Silverman ha ricoperto alcuni dei posti più importanti nella leadership ebraica americana. Nato al Rockville Center, New York, si è laureato alla Harvard University (BA 1966) con un Master in Affari internazionali presso la Princeton University (1968).

Tra gli incarichi ricoperti da Silverman c’era la presidenza del Reconstructionist Rabbinical College (1981-86). È stato il primo non rabbino e dal 2006 l’ultimo a presiedere il seminario. È succeduto a Ira Eisenstein, che era stato il presidente fondatore e avrebbe portato l’istituzione dalla generazione di Mordecai Kaplan e dei suoi discepoli a una nuova generazione più giovane. Gli successe Arthur Green, un illustre studioso di Ḥasidismo.

Dall’rrc è diventato il direttore della 92nd Street Y (1986-88), il gioiello della corona del sistema y, che cercava di rinvigorire il contatto giudaico dei suoi numerosi programmi. È poi tornato all’American Jewish Committee dove aveva precedentemente servito come direttore del programma nazionale, questa volta come vicepresidente esecutivo (1988-90), dove ci si aspettava che portasse la ricercata stabilità alla leadership nell’era post-Burt Gold del Comitato. La malattia lo assalì dopo una visita in Cina e nel 1990 divenne chiaro che non poteva portare avanti le richieste del suo ufficio. Rimase all’ajc e direttore dell’Institute on Human Relations fino alla sua morte. All’inizio della sua carriera è stato direttore delle relazioni con il governo federale dell’Associazione delle università americane, corrispondente da Washington per Il Jerusalem Post e Yedioth Aharonoth, un quotidiano di Tel Aviv. È stato anche il primo direttore dell’Istituto per la pianificazione e la ricerca delle politiche ebraiche, fondato dal Synagogue Council of America. A ciascuna di queste posizioni Silverman portò un profondo impegno ebraico, che si espresse in un impegno per la giustizia sociale e i diritti umani, che era al centro del suo giudaismo e modellato dai suoi valori.

[Michael Berenbaum (2a ed.)]