Autore ascetico, polemista e teologico; d. dopo il 430. Niceforo Callisto (Capanna. ep. 14) dice che Marco era un discepolo di Giovanni Crisostomo († 407) e un contemporaneo di Nilo di Ancyra († XNUMX). c. 430). Era abate di un monastero ad Ancyra, ma in seguito divenne anacoreta, probabilmente nel deserto della Giudea. Sebbene Niceforo parli di 40 trattati, solo nove erano noti a Fozio (Bibl. merluzzo. 200). Un decimo trattato, l’importante Contro nestoriani, è stato pubblicato da J. Cozza-Luzi. In quest’opera Marco usò la Scrittura e il credo battesimale per confutare i nestoriani. Le opere di Marco mostrano una preoccupazione ascetica, ma la loro importanza è stata attribuita al loro carattere polemico e dogmatico. Ha combattuto i nestoriani e i messaliani. Ha energicamente ripudiato l’identificazione della grazia con l’esperienza mistica. Vide il ruolo e l’efficacia del battesimo nella vita cristiana in relazione al peccato di Adamo e alle sue conseguenze; ma rifiutò qualsiasi spiegazione o scusa per i peccati commessi dopo il battesimo a causa della corruzione della natura umana, dell’influenza del diavolo o del peccato di Adamo. Per lui il Battesimo ha distrutto il peccato originale nell’uomo e ha infuso nell’anima una potenza dello Spirito Santo mediante il quale, con la libera collaborazione della volontà dell’uomo, può resistere alle tendenze malvagie e vivere come Dio vorrebbe che vivesse. Fozio (loc. cit. ) sospetto marchio di monofisismo; ma la sua dottrina, particolarmente nel trattato Il Melchizedek, si basa correttamente sull’unità della persona nelle due nature di Cristo.
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