Sefer ha-ma’asim li-venei ereẓ yisrael

SEFER HA-MA’ASIM LI-VENEI EREẒ YISRAEL , opera halakhica scritta in Ere Israel. Nel 1930 BM * Lewin pubblicò due frammenti del Genizah raccolta a Oxford del Sefer ha-Ma’asim con un’introduzione (Anguria, 1.1 (1930), 79–101). Da allora vari frammenti aggiuntivi sono stati pubblicati da JN * Epstein e J. * Mann. Tutti questi frammenti insieme ammontano a sole 15 pagine, ma nel 1972 ZM Rabinowitz ha pubblicato l’estratto più grande mai trovato, composto da dieci pagine. Questo estratto aggiuntivo rende possibile una valutazione più completa dell’importanza di questo lavoro. Questi frammenti confermano la conclusione di Epstein che l’opera appartiene alla fine del periodo bizantino e all’inizio del dominio arabo in Ereẓ Israel (fine del VII secolo) e al confine al quale è fornito dal fatto che l’enactment geonico di vasta portata, permettendo il * ketubbah di una donna da prelevare dai beni mobili dei bambini orfani, emanata nel 787 d.C., era sconosciuta.

La parola Sour si riferisce al fatto che il lavoro consiste in discussioni pratiche halakhiche, escluse le leggi che non avevano applicazione pratica. In quanto tale, offre interessanti scorci sugli aspetti della vita degli ebrei in Ereẓ Israel all’epoca. Così rivela che gli ebrei si sono impegnati ampiamente nell’agricoltura e nell’allevamento del bestiame e che hanno affittato la terra per questo scopo dagli arabi.

L’importanza dell’opera sta nel fatto che, a differenza di altri codici e commenti halakhici basati principalmente sul Talmud babilonese, Sefer ha-Ma’asim è il primo e il più antico esempio di codificazione del halakhah secondo il Talmud di Gerusalemme e il halakhah osservato in Ereẓ Israel fino al tempo di * Yehudai Gaon e dei suoi discepoli (VIII secolo).

Il Sefer ha-Ma’asim contiene alcune leggi e costumi per i quali non esiste altra fonte. Ulteriori estratti dal Sefer ha-Ma’asim, dall’eredità letteraria del compianto Prof. Mordecai Margaliot, sono stati pubblicati.

bibliografia:

ZM Rabinowitz, in: Anguria 41: 3 (1972).

[Louis Isaac Rabinowitz]