Schudt, johann jakob °

Schudt, johann jakob ° (1664–1722), ebraista cristiano tedesco, pedagogo e orientalista di Francoforte sul Meno. Figlio di un prete luterano, Schudt studiò teologia a Wittenberg e nel 1684 andò ad Amburgo per studiare le lingue orientali, incluso l’ebraico. Nel 1689 tornò a Francoforte, dove prestò servizio in diversi incarichi nella locale palestra, diventandone rettore nel 1717.

Schudt si dedicò particolarmente ai campi della storia e delle antichità ebraiche ed ebraiche. Si interessò agli ebrei, ai loro costumi e alla storia attraverso i suoi studi orientali e gli incontri con ebrei ad Amburgo e Francoforte. Un altro fattore che spiegava il suo interesse era il suo desiderio di convertire gli ebrei al cristianesimo. La scrittura di quella che in seguito divenne la sua opera più rinomata, Marche ebraiche (“Jewish Peculiarities”, 1714-18), fu motivata dal grande incendio del ghetto di Francoforte il 14 gennaio 1711. L’opera si compone di quattro volumi. Il primo volume è un resoconto dettagliato delle comunità ebraiche in tutto il mondo. Nel secondo volume, che è dedicato a una rappresentazione etnografica degli ebrei di Francoforte, Schudt fornisce informazioni dettagliate e per lo più di prima mano sulla loro storia, modi di vita, costumi, professioni, lingua e abbigliamento. Il terzo volume contiene poesie yiddish, come il racconto dei disordini di Vincent * Fettmilch, un’opera e una commedia di Purim e la legislazione sugli ebrei di Francoforte. Il quarto volume contiene supplementi ai primi tre.

Sebbene Schudt affermasse che il suo scopo era cercare la verità ed evitare ogni opinione preconcetta, attinse a fonti dubbie che presentavano gli ebrei in una luce sfavorevole e spesso si riferiva a * Scoperta del giudaismo. Così ha trasmesso pregiudizi contemporanei come il fatto che gli ebrei erano predisposti all’usura e all’inganno, deplorando la loro presunta insolenza e orgoglio, e la loro il fetore di Judaen (“Puzza ebraica”). Tuttavia, era scettico riguardo alla * diffamazione di sangue e alla presunta dissacrazione della * Ostia. Quando Schudt presenta rapporti reali, in particolare quelli che trattano degli ebrei di Francoforte, i suoi libri sono un’importante fonte storica per la vita e la cultura degli ebrei tedeschi nel XVII secolo. Tra le sue numerose opere va anche segnalata BREVE storia ebraica (1700) Vita Jephtae (1701), e Festa ebraica di Francoforte e Praga gioia (1716).

Inserisci. bibliografia:

Y. Deutsch, “Johann Jacob Schudt – Il primo etnografo della comunità ebraica di Francoforte sul Meno”, in: F. Backhaus et al. (eds.), La Judengasse di Francoforte (2005), 57-65; CJ Joecher, Studioso generale Lexicon (Lipsia 1751; ripr. 1961), 368-9; H. Schreckenberg, I testi cristiani Adversus Judaeos e il loro contesto letterario e storico (13-20 Secolo). (1994), 704-5; B. Suchy, Lessicografia ed ebrei nel XVIII secolo (1979), 12-13.

[Reuven Michael /

Aya Elyada (2a ed.))