Autore francescano peruviano; b. Lima, 1592; d. Cuernavaca, Messico, 15 novembre 1653. Buenaventura era il fratello minore di Fray Diego Córdovay Salinas, ma la sua personalità era molto diversa. Divenne la prima grande voce dei creoli peruviani; Fray Diego rimase in disparte da simili domande. Buenaventura servì come paggio per tre viceré (1601–16) e segretario senior per il marchese di Montesclaros (1615-16). Fu educato nel colegio gesuita di San Martiín e si unì all’Ordine Francescano nel 1616.
Dal 1621 al 1635 Buenaventura fu impegnato principalmente nell’insegnamento in varie scuole francescane in Perù, ma le sue prime esperienze alla corte vicereale avevano risvegliato un interesse per gli affari sociali, economici e politici che non potevano essere confinati in classe. Suo fratello, Fray Diego, gli ha chiesto di scrivere una prefazione per la sua vita di Francis Solano, ma lo sforzo ha portato a un volume di quasi 400 pagine in cui elogi per le virtù e le conquiste dei peruviani, soprattutto a Lima, si sono alternati a molti esempi di diversi abusi a cui Buena-ventura aveva assistito. La prefazione è diventata un libro (Memoriale delle storie del Nuovo Mondo, Lima 1630 e 1957). Nel 1635 un sermone nella cattedrale di Cuzco sullo stesso tema generale indusse il vescovo, Diego de Vera, a denunciare Buenaventura alla Corona.
Benché il viceré scagionasse Buenaventura, su insensata insistenza del vescovo Buenaventura fu mandato in Spagna per un’udienza; portò con sé incarichi così onorevoli come delegato dell’arcivescovo di Lima per farne sue ad limina visita alla Santa Sede, rappresentante della provincia francescana di Lima nel capitolo generale (Roma 1639), e procuratore per la causa di Francesco Solano. In Spagna, Buenaventura è stato rapidamente scagionato; si recò poi in Italia, dove rimase fino al 1644, per adempiere alle sue numerose commissioni. Mentre era lì, ha contribuito a difendere il lavoro del suo vecchio amico Solórzano Pereira (Indie giuste ) contro le censure dell’Inquisizione romana e di Lelius. Anche se i suoi sforzi non hanno liberato completamente l’opera dalla censura, l’apprendimento e l’eloquenza di Buenaventura hanno ottenuto commenti favorevoli dal papa. A questi Buenaventura ha risposto: “Santità, i miei insegnanti rimangono in Perù”.
Benché nominato reggente degli studi a Santa Maria la Nova di Napoli, Buenaventura trovò il tempo per farsi coinvolgere così tanto nei movimenti separatisti catalani e portoghesi da essere considerato a Roma una spia del re, ea Madrid una spia del papa. Fu richiamato in Spagna nel novembre del 1643, e successivamente il suo amico, José Maldonado, Commissario generale delle Indie, gli fece nominare commissario generale della Nuova Spagna, ufficio che ricoprì con grande distinzione ed efficienza (1646–53). Si è fatto notare in particolare per il suo interesse per gli studi e per le missioni. Allo stesso tempo, il suo prestigio personale gli ha permesso di fare da mediatore nelle difficoltà tra il vescovo Palavol e il viceré della Nuova Spagna.
Bibliografia: w. cuoco, “Fray Buenaventura de Salinasy Córdova: la sua vita e il suo lavoro”, in b. da salinas e cordova, Memoriale delle storie del nuovo mondo Pirú (Lima 1957) xxixlxxiii; Rivista del Museo Nazionale 24 (Lima 1955) 19–49. mc kiemen, “A Document concernente la Custodia francescana di Rio Verde, 1648”, Américas 11 (1954–55) 295–328.
[lg canedo]