Sadochiti

Zadokites (ebr. benei Zadok; “figli di Zadok”), la descrizione della comunità di Qumran dei suoi membri, in particolare dei suoi membri sacerdotali. La comunità concepiva parte del suo dovere di essere la continuazione delle funzioni assegnate nella Torah al sacerdozio zadokita. Il passaggio in Ezechiele 44:15 ss., Dove il privilegio di avvicinarsi a Dio è riservato a “i sacerdoti, i leviti, i figli di Zadok” perché sono rimasti fedeli quando gli altri sacerdoti si sono smarriti, è interpretato nell’ammonizione di Zadokite come un riferimento non a una classe ma a tre, indicate dalla ripetizione della congiunzione “e”; “i sacerdoti e i leviti e i figli di Zadok” (cd 3:21 ss.). “I sacerdoti sono quelli che si sono allontanati dall’empietà in Israele e sono usciti dal paese di Giuda; i [leviti sono quelli che] si sono uniti (nilvim) con loro; i figli di Zadok sono gli eletti di Israele, chiamati per nome, che sorgono negli ultimi giorni “(cd 4: 2–4). All’interno della comunità è stata mantenuta la struttura dei sacerdoti e dei leviti, (a) per insegnare la Torah (Mal . 2: 7); (b) per intraprendere il servizio possibile mentre l’inquinamento del Tempio da parte del sommo sacerdozio illegittimo, non zadokita (dal 171 a.C. in poi) impediva loro di ministrarvi; (c) fare preparazione per il giorno in cui avrebbero ripreso il pieno servizio di Dio in un tempio purificato. Nel * Manuale di Disciplina gli iniziati alla comunità si pongono “sotto l’autorità dei figli di Zadok, i sacerdoti, che osservano l’alleanza” e seguono l’interpretazione della legge di Mosè rivelata ai “figli di Tsadok, i sacerdoti” (1q 5: 2, 9), qui la designazione è più espressamente limitata al sacerdozio all’interno della comunità: “I figli di Zadok, i sacerdoti” hanno un ruolo autorevole simile nella Regola della Congregazione (1qs a 1: 2, 24; 2: 3) .L’idea che il * Maestrodi giustizia stesso era chiamato Zadok (così HJ Schoeps) è speculativo, così come un collegamento suggerito con * Zadok il fariseo che era il compagno d’armi di Giuda il Galileo nel 6 d.C. (Jos., Ant., 18: 4,9– 10).

bibliografia:

S. Schechter, Documenti di settari ebraici (1970), introd. di JA Fitzmyer; ARC Leaney, Regola di Qumran eIl suo significato (1966), 91 sgg., 165 ss .; HJ Schoeps, Urgemeinde, Judenchristentum, Gnosis (1956), 71 sgg .; Driver GR, Judaean Scrolls (1965), 226ss .; Nord, in: Biblica Cattolica trimestrale (1955), 164 sgg. (Nonostante la somiglianza del nome, chiamare questi Zadokiti “Sadducei” è fuorviante).

[Frederick Fyvie Bruce]