Ruggero I, Gran Conte di Sicilia e Calabria dal 1072 al 22 giugno 1101; b. 1031; d. Mileto (Calabria). Era il figlio più giovane del tancredi normanno. Roger raggiunse il fratello Robert Guiscard in Puglia e prese parte alle sue spedizioni contro la Sicilia araba. Dopo la caduta di Palermo (1072), proseguì da solo e concluse con successo la conquista (1091), diventando il vero organizzatore del nuovo stato siciliano. Quando restituì la Sicilia alla Chiesa Romana, il Papa Urbano II gli concesse il Legato Apostolico per la Sicilia, in seguito chiamato il Monarchia siciliana. Roger ha introdotto la proprietà terriera feudale con cautela. Non ha interferito con le leggi e le consuetudini esistenti. Ha concesso la libertà religiosa a cristiani greci, ebrei e musulmani. Ha arricchito il tesoro rendendo monopolio di stato l’esportazione di grano nello stato musulmano del Nord Africa.
Ruggero II, conte, re di Sicilia, dal 1101 al 26 febbraio 1154; b. 1095; d. Palermo. Era il figlio di Ruggero I e Adelaide. Unì efficacemente la Sicilia con i possedimenti della terraferma normanna (1128). Nello scisma papale del 1130, sostenne l’antipapa Anacleto II, che lo incoronò re di Sicilia, Puglia e Calabria il giorno di Natale del 1130 a Palermo. Ha sconfitto le coalizioni europee contro di lui e ha ottenuto il riconoscimento di papa innocente ii (1139). Invece di partecipare alla seconda crociata, ha fatto irruzione a Bisanzio e ha fondato un impero coloniale di breve durata in Tunisia. Introdusse un nuovo codice di legge (Assise di Ariano, 1140), finanze centralizzate e nominò agenti del governo centrale per tutti i distretti della terraferma e dell’isola. Le sue qualità da statista, il suo approccio razionale ai problemi di governo e il suo genio per la diplomazia e la strategia lo hanno contrassegnato come “il primo sovrano moderno”. È accreditato con quella fusione di cultura occidentale, bizantina e araba che si trova nell’arte normanna dell’Italia meridionale e della Sicilia.
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[H. wieruszowski]