Famiglia papale nipoti che ebbe origine in modeste circostanze a Savona in Liguria e salì alla ribalta grazie al matrimonio di Paolo Riario con Bianca, sorella di Francesco della Rovere, poi papa Sisto IV. Eletto papa nel 1471, Sisto promosse le carriere dei suoi nipoti Riario e della rovere, in parte per eccessivo sentimento familiare, in parte per rafforzare la sua difficile posizione politica a Roma.
Pietro, cardinale; b. 1445; d. Roma, 5 gennaio 1474. Figlio della sorella del papa, Pietro seguì lo zio tra i francescani. Fu nominato cardinale il 16 dicembre 1471, all’età di soli 25 anni. Accumulò benefici (inclusi vescovati e abbazie) di grande valore e visse in sfarzo sfarzoso. Mentre il suo patrocinio di artisti e studiosi offre una mitigazione parziale, la sua immoralità personale era nota.
Girolamo, fratello di Pietro; b. 1443; d. Forlì, 14 aprile 1488. Girolamo rimase laico, ma approfittò anche del nepotismo. Il primo passo fu il suo matrimonio (1477; fidanzamento 1472) con Caterina, figlia naturale di Galeazzo Maria sforza, duca di Milano. Lo Sforza lo creò conte di Bosco e Sisto gli conferì la signoria di Imola. Dopo la morte di Pietro, Girolamo divenne il più intimo consigliere dello zio. Fu uno dei motori principali della famigerata cospirazione dei pazzi contro i medici e della guerra che ne seguì. Nel 1480, approfittando di una successione contesa tra la dinastia Ordelaffi, si fece signore di Forlì. Divenne profondamente coinvolto nelle faide delle fazioni aristocratiche a Roma, schierandosi con gli orsini contro i loro nemici, la colonna. Dopo la morte dello zio, la sua influenza diminuì, ma sopravvisse come signore di Imola e Forlì fino a quando i congiurati lo uccisero. La vedova conservò il trono per il figlio Ottaviano fino al 1500 quando Cesare borgia la rovesciò e lei fuggì a Bologna.
Raffaele, cardinale; b. 1461; d. Napoli, 9 luglio 1521. Raffaele era figlio di Valentina Riario (nipote di SixtusIV) e Antonio Sansoni, ma portava il nome Riario. Il papa lo nominò cardinale (10 dicembre 1477) quando aveva solo 17 anni. Per poco non morì nella reazione popolare contro i congiurati dei Pazzi a Firenze nel 1478, essendo lì innocentemente all’epoca. Era un famigerato pluralista, che accumulava vescovi e altre alte cariche. Sotto papa Alessandro VI evitò Roma, ma l’elezione di Giulio II, suo zio, pose fine al suo periodo di sfavore. Nel 1517 fu implicato nella congiura del cardinale Alfonso Petrucci contro papa Leone X, ma fu graziato dopo aver pagato una pesante indennità.
Alessandro, cardinale; b. 1543; d. Roma, 18 luglio 1585. Alessandro, uno dei Riario-Sforza di Bologna, si distinse per la sua pietà e cultura giuridica, diventando un uditore nella camera apostolica e patriarca di Alessandria (1570). Papa Gregorio XIII lo creò cardinale nel 1578 e nel 1580 lo inviò come legato in Portogallo nel vano tentativo di impedire l’annessione di quel paese da parte di Filippo II di Spagna.
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[cg nauert, jr.]