Sesta lettera enciclica di papa giovanni paolo ii, emessa il 4 marzo 1979. Redentore dell’uomo (RH) può essere visto, soprattutto alla luce dei successivi documenti ed eventi, come una dichiarazione programmatica che rivela molti dei temi che sono venuti a definire il pontificato. Primo fra questi è l’anticipazione dell’anno 2000. Già nel primo paragrafo il Papa annuncia che l’anno millenario “sarà l’anno di un grande Giubileo”. Diventa chiaro che Giovanni Paolo vede il suo ministero papale come il continuo dispiegarsi e la ricezione del Concilio Vaticano II in previsione del Giubileo dell’anno 2000. La Chiesa si prepara ad entrare nel XXI secolo precisamente approfondendo la sua comprensione e l’attuazione delle indicazioni prese in Vaticano II.
L’enciclica comprende quattro sezioni: “Eredità” (1–6), “Il mistero della redenzione” (7-12), “L’uomo redento e la sua situazione nel mondo moderno” (13-17) e “La missione della Chiesa e Man’s Destiny “(18-22). Sebbene siano citati numerosi documenti del Vaticano II, chiaramente lo è La gioia e la speranza che fornisce all’enciclica uno specifico punto di riferimento.
Giovanni Paolo fa valere la sua visione del personalismo cristiano nell’analisi delle condizioni in cui vivono uomini e donne alla fine del XX secolo. Di particolare importanza è una dichiarazione di La gioia e la speranza 22: “La verità è che solo nel mistero del Verbo incarnato prende luce il mistero dell’uomo” (cit. N. 8). Questo è accoppiato con l’affermazione di La gioia e la speranza 24 che “l’uomo può scoprire pienamente il suo vero sé solo nel dono sincero di se stesso”. La dignità di ogni persona guida l’approccio cristiano al mondo, all’economia e alla politica e alla comprensione della Chiesa stessa. Così Giovanni Paolo II sottolinea “il primato della persona sulle cose” (n. 16) e il benessere della “persona nella comunità” come “criterio essenziale per tutti i programmi, sistemi e regimi” (n. 17).
C’è anche una sorprendente applicazione del personalismo all’ecclesiologia in RH 21. La Chiesa è descritta come la “comunità di discepoli” in cui “ogni membro ha il suo dono speciale”, che è “una vocazione personale e una forma di partecipazione al L’opera salvifica della Chiesa “. Ogni membro della società “profondamente personale” che è la Chiesa riceve una “grazia singolare, unica e irripetibile” per la comunione e la missione della Chiesa. Ogni essere umano è “via” per la Chiesa (n. 14) proprio perché Cristo, soprattutto nell’Incarnazione e nella Redenzione, è la via della scoperta di sé per ogni essere umano unico, “irripetibile” (n. 13).
Un altro tema importante del pontificato è annunciato in RH 6: la chiamata all’unità dei cristiani. La Chiesa non ha il diritto di rischiare di essere infedele alla preghiera di Cristo “affinché tutti siano uno”. Queste parole, Essere uno, diventa il titolo di una innovativa enciclica sull’ecumenismo pubblicata nel 1995. Anche in questo caso si tratta di estendere le iniziative del Concilio Vaticano II nel tentativo di superare le divisioni con i cristiani sia in Oriente che in Occidente.
Con la pubblicazione delle successive encicliche dive in misercordia (1980) e dominum etvivificantem (1986) diventa evidente che RH è anche la prima delle “encicliche trinitarie” di Giovanni Paolo. I tre documenti si concentrano successivamente sul Figlio, sul Padre e sullo Spirito. Anche una dimensione trinitaria, enunciata nella lettera apostolica tertio millennio adveniente (1994), si inserisce nella preparazione dell’Anno giubilare. Giovanni Paolo attinge in particolare a quelle scene dei Vangeli che si svolgono nel “Cenacolo” per sviluppare questa prospettiva. La sua “teologia del Cenacolo” inizia a prendere forma in RH e trova una più piena espressione nei documenti successivi.
Anche altri temi significativi del pontificato trovano il loro posto in RH. Ad esempio, viene sottolineata l’importanza dei santi (n. 19) e di Maria (n. 22). Vengono inoltre citati elementi dell’insegnamento sociale cattolico. In sintesi, RH rappresenta una chiave che sblocca il vasto tesoro di documenti ed eventi che compongono il pontificato di Giovanni Paolo II.
Bibliografia: Per il testo di Redentore dell’uomo, vedere: Di Janet no. 71 (1979): 266–324 (latino); origini 8, no. 40 (22 marzo 1979): 625, 627–644 (inglese); Il Papa parla 24 (1979): 97–147 (inglese). Per commenti e riassunti di Redentore dell’uomo, vedere un. dulles, Lo splendore della fede: la visione teologica di Papa Giovanni Paolo II (New York 1999). Robert Gawronski, “Redentore dell’uomo” in Il pensiero di Papa Giovanni Paolo II: una raccolta di saggi e studi, jm mcdermott, ed. 221–230 (Roma 1993).
[m. pelzel]