Quirimus, p. sulpicius °

Quirinio, p. sulpicius °, comandante e amministratore romano all’inizio del I secolo d.C. Quirinio non apparteneva a una famiglia aristocratica; la sua ascesa al potere fu dovuta alle sue capacità e al sostegno di Augusto e del suo figliastro Tiberio con il quale intrattenne un rapporto di incrollabile amicizia. Ha raggiunto la sua reputazione grazie alle sue imprese militari in Africa e in Asia Minore. Raggiunse l’apice della sua carriera pubblica nell’anno 6 d.C. quando fu nominato governatore della Siria. Era responsabile di porre le basi dell’organizzazione della nuova provincia della Giudea, dopo che * Archelao, figlio di Erode, era stato licenziato dalla carica di etnarca di Giudea. Lo stesso Quirinio, accompagnato da Coponio, governatore di Giudea di nuova nomina, arrivò per condurre un censimento generale dei beni nella nuova provincia e per occuparsi dei possedimenti di Archelao (Gs., Ant., 18: 1ss.). Il censimento suscitò una diffusa opposizione tra gli ebrei, ma grazie all’influenza del sommo sacerdote, * Joezer b. Boethus, è stato eseguito senza gravi disturbi. Tuttavia, i circoli estremisti, capeggiati da * Giuda il Galileo e * Zadoc il fariseo, che incitavano il popolo alla ribellione, sostenevano che l’istituzione del censimento simboleggiava la servitù ai romani. Quirinio introdusse anche cambiamenti nel sommo sacerdozio. Ha respinto Joezer b. Boethus e lo sostituì con * Anan b. Seth (Gos. Ant., 18:26), il primo sommo sacerdote della casa di Anan. Gli studiosi contestano il passaggio di Luca 2: 1–2 in cui il censimento di Quirinio è menzionato in relazione alla nascita di Gesù. Un’iscrizione scoperta a Tibur Tivoli, in Italia, è stata considerata riferirsi a Quirinio e di conseguenza è stato fatto un tentativo di sostenere che Quirinio servì due volte come governatore della Siria, la prima volta durante la vita di Erode. Ma anche se l’iscrizione si riferisce a Quirinio, non riesce a dimostrare che ha servito due volte come governatore della Siria.

bibliografia:

T. Mommsen, Intestazione Augustus (1865), 115ss .; Schuerer, Hist, p. 197; R. Syme, La rivoluzione romana (1939), p. 399; Roos, in: Mnemosyne, 9 (1941), 306-18; H. Dessau, Seleziona iscrizioni 1 (1892), n. 918; D. Magic, Dominio Romano in Asia Minore, 2 (1950), 1322–23; E. Gabba, Iscrizioni greche e latine per lo studio della Bibbia, no. xviii, 52–61.

[Stella Menahem]