Quartodecimans

Il termine “Quartodecimans” si riferisce a quelle comunità cristiane nella Chiesa primitiva che celebravano la Pasqua il 14 di Nisan (morire quarto decimo ), il giorno della Pasqua ebraica (Es 12.6). Prevalente in Asia Minore e Siria nel II secolo, Quartodecimans ha sottolineato la morte di Cristo, la vera vittima pasquale (Gv 18.28, 19.42), mentre la pratica romana ha sottolineato l’osservanza della domenica come giorno della Resurrezione. Implicita in queste due posizioni è la controversa cronologia della Settimana Santa.

Gli sforzi romani per indurre i Quartodecimani ad abbandonare la loro pratica non hanno avuto successo. In visita a Roma (c. 155), San Policarpo di Smirne discusse amichevolmente la questione con Papa Aniceto senza, tuttavia, raggiungere un accordo. Il papa vincitore (189–198) cercò l’unità attraverso una serie di sinodi tenuti sia in Oriente che in Occidente; tutti accettavano la pratica romana tranne i vescovi asiatici. Quando Vittorio tentò la coercizione con la scomunica, sant’Ireneo di lione intervenne per riportare la pace (eusebio, Storia ecclesiastica 5.23–25). Durante il terzo secolo il quartodecimanesimo declinò; persistette in alcune comunità asiatiche fino al V secolo.

Vedi anche: polemica pasquale.

Bibliografia: wh cadman, “La Pasqua cristiana e il giorno della crocifissione: 14 o 15 nisan”, Studio Patristica 5 (1962) 8-16. cw dugmore, “A Note on the Quartodecimans”, Studio Patristica 4 (1961) 411–421. Sig. richard, “La lettera di Sant’Ireneo a papa Vittore”, Journal of New Testament Science and Older Church Lore 56 no 3–4 (1966) 260–282. cc richardson, “New Solution to the Quartodeciman Riddle”, Giornale di studi teologici ns 24 (1973) 74-84. l. sabourin, “Pasqua nella Chiesa primitiva”, Bollettino di studi religiosi 2 n. 1 (1982) 23–32. sg hall, “Le origini della Pasqua”, Studio Patristica 15:1 (1984) 554–567.

[j. ford / eds.]