Posada y gardüno, manuel

Trentaduesimo arcivescovo del Messico; b. San Felipe del Obraje, Messico, 27 settembre 1780; d. 30 aprile 1846. Nel 1818 fu nominato curato del Sagrario a Puebla, divenendo in seguito vicario generale e amministratore diocesano. A Città del Messico nel 1824 come senatore di Puebla, fu nominato curato del Sagrario e successivamente canonico di dottorato. Quando fonte fu costretta a dimettersi dalla sede del Messico, Papa Gregorio XVI proclamò Posada arcivescovo nel dicembre 1839, e fu consacrato a Città del Messico il 31 maggio 1840. Posada difese attivamente i diritti ei privilegi del clero. Nel 1823 respinse energicamente un tentativo del governatore militare di Puebla di zittirlo, e l’anno successivo si candidò con successo al senato. A causa del suo convinto clericalismo, Posada fu costretto a trascorrere un anno in esilio negli Stati Uniti dal governo liberale e anticlericale Gómez Farías nel 1833 e nel 1834. Il suo regno di arcivescovo si dimostrò alquanto deludente. La sua partecipazione e influenza nella politica messicana furono minime e anche in questioni ecclesiastiche ottenne poco significato. Stabilì la devozione di Quaranta Ore, introdusse alcune modeste riforme nei seminari e secolarizzò alcune chiese missionarie.

Bibliografia: e. valverde tÉllez, Bio-Bibliografia ecclesiastica messicana (1821-1943), 3 V. (Città del Messico 1949). j. trinità basurto, L’arcidiocesi del Messico (Città del Messico 1901).

[km schmitt]