Nei primi secoli del cristianesimo l’abito che il clero usava per le funzioni liturgiche era lo stesso degli abiti ordinari indossati dai laici. Era l’abbigliamento della civiltà greco-romana: la tunica, un indumento intimo allacciato al collo e annodato con una cintura in vita, e il mantello, un indumento esterno avvolto intorno al corpo. Anche nel IV secolo, sebbene l’abito liturgico clericale fosse spesso realizzato con materiale migliore e con un taglio più raffinato, in realtà variava poco dall’abbigliamento ordinario. Durante l’invasione barbarica ci fu un cambiamento di moda, ma il clero mantenne lo stile antico. Con la crescente differenza nel costume, l’abbigliamento liturgico ha acquisito un valore simbolico più o meno allo stesso modo in cui alcuni modi di vestire laici moderni sono diventati un segno di una particolare professione.
Nel Medioevo i paramenti divennero gradualmente più ornati e colorati con l’introduzione dei broccati. Questi splendidi tessuti tendevano ad essere così pesanti e inflessibili che divenne necessario ridurre il taglio dei paramenti esterni per consentire la libertà di movimento. Ciò aveva i suoi svantaggi, tuttavia, poiché gli abiti abbreviati sembravano meno vestiti e privava il sacerdote di un mezzo molto importante per valorizzare il suo ruolo centrale nell’azione sacra. Nell’Ottocento fu avviato un movimento per restaurare l’ampio taglio per motivi puramente estetici. Mentre in un primo momento (19, 1863) la Congregazione dei Riti mostrò poco favore ai paramenti non in uso a Roma, con un decreto del 1925 lasciò la questione al giudizio degli Ordinari.
Per ulteriori informazioni su paramenti liturgici specifici, vedere amice, camice, stola, casula, manipolo, piviale e velo omerale, dalmatica, berretta e cotta.
Bibliografia: j. Marrone, L’abito liturgico in Occidente e in Oriente (Friburgo 1907); I paramenti liturgici nel passato e nel presente (2d ed. Freiburg 1924). e. a. roulin, Paramenti e vesture, tr. j. McCann (Westminster, Md. 1950). r. lesione, Paramenti e arredi sacri, tr. f. murphy (New York 1960). e. haulotte, Simbolismo dell’abbigliamento secondo la Bibbia (Paris 1966). c. e. pocknee, Abito liturgico: origini e sviluppo (Westminister, Md. 1961).
[m. mccance /
ad fitzgerald / eds.]