Nāth

Nāth o Nātha (Skt., ‘Lord’). Una tradizione yoga medievale dell’India, influenzata da tantrismo, Śaivismo e buddismo. La tradizione fa risalire la sua origine a Matsyendranāth, uno degli ottantaquattro siddha, che è considerato il suo adiguru, e il suo allievo Gorakhnāth (c.1200 CE). Nata nell’India settentrionale e nordorientale, la tradizione divenne panindiana, tendendo ad adottare le forme religiose di una particolare regione. Così la maggior parte dei Nāth seguono le pratiche Śaiva, sebbene nell’India occidentale i Nāth tendano al Vaisavismo e in Nepal al Buddismo.

Lo scopo del Nāth yoga è la liberazione in questa vita (jīvanmukti) che viene raggiunta in un corpo perfetto o divino (siddha /divya deha). La pratica di sviluppare il corpo (kāyā sādhanā) sotto la guida di un guru, comporta un lungo processo di purificazione, Haṭha e Kuṇḍalinī yoga che crea un maturo (pakva) corpo fuori da un acerbo (apakva) uno.

Una tradizione orale di canti in lingua volgare, specialmente bengalese e indi, loda i santi Nāth e una letteratura scritta in skt. descrive la pratica dello yoga. Gorakhnāth ha il merito di aver scritto l’Haṭha Yoga, ora perduto, e il Gorakṣa Sataka. Altri testi importanti dei Nāth sono la Śiva Saṃhitā, la Gheranda Saṃhitā, l’Haṭhayogapradīpika e il Siddha Siddhānta Paddhati, che trattano dello yoga e del raggiungimento della perfezione in un corpo perfetto.

La tradizione Nāth esiste ancora in India e ha influenzato altre forme di induismo come la tradizione Sant, i Sahajīyā e l’alchimia indiana (rasayana).