Movimenti apocalittici

Tendenze verso l’escatologia rivoluzionaria, che prevede il ritorno di Cristo come imminente. Traendo sostentamento da Ezechiele, Daniele e dal Libro dell’Apocalisse, questi movimenti mantengono vive le speranze messianiche e sottolineano la nota profetica. Spesso di carattere vigorosamente individualista, tentano di identificare l’anticristo, si preparano attraverso l’ascetismo militante per l’imminente fine del mondo e la parusia, o seconda venuta di Cristo, e si abbandonano ad aspettative visionarie. Le lamentele socioeconomiche possono spesso guidare tale esaltazione chiliastica (vedi chiliasmo) e affinare un’etica costruita sulla penitenza e sulla povertà volontaria.

È conveniente trattare questi movimenti in tre periodi: paleocristiano, alto e tardo medioevo e moderno. L’emergere della chiesa visibile fu accompagnato dalla formazione di tali sette giudaico-cristiane come gli ebioniti (i poveri). Come protesta contro la crescita

Istituzionalismo e secolarizzazione della Chiesa, i montanisti apparvero in Frigia nella seconda metà del II secolo e si diffusero in Nord Africa, dove attirarono la simpatica attenzione di Tertulliano. Mentre la reazione alla disciplina rilassata e all’esternalismo promuoveva il primitivismo della Chiesa apostolica, il fallimento politico alimentava speranze millenaristiche (vedi millenarismo). Nel IV secolo questo flusso escatologico e chiliastico si ritirò, solo per riapparire in periodi di disordini religiosi e sociali. Nel periodo medievale crociate, guerre, pestilenze, instabilità sociale e delinquenza clericale hanno creato l’ambiente da cui sono nati i flagellanti (vedi flagellazione) nel XIII e XIV secolo. La letteratura apocalittica ricevette nuovo impulso da Gioacchino da Fiore (2–4), abate cistercense, eremita e fondatore del più severo monastero cistercense di S. Giovanni in Fiore (Calabria). Ha proclamato l’imminente venuta del regno dello Spirito. Essenziale per Joachimism era lo svolgersi della storia attraverso tre fasi successive: l’Età del Padre (Antico Testamento), l’Età del Figlio (dal Nuovo Testamento al 13) e l’Età dello Spirito Santo (dal 14). Questa ascesa porta a una visione che può essere identificata con il “vangelo eterno” da predicare a tutti i popoli negli ultimi giorni. Sebbene la gerarchia e i sacramenti scompariranno, il monachesimo come essenza della Chiesa primitiva diventerà il veicolo della nuova era. Tali idee erano particolarmente potenti tra gli spirituali francescani, i Fraticelli e i discepoli di Fra dolcino. Nel 1130 Gerardo di Borgo San Donnino completò il progetto di Gioacchino proclamando il l’eterno che sostituirà entrambi i Testamenti. Se l’imperatore Federico II servì come oggetto di aspettativa escatologica nel XIII secolo, questa letteratura apocalittica trovò, nella scena politica e religiosa, condizioni congeniali alle successive visioni di cola di rienzo, taboriti boemi e savonarola. Dal XVI secolo la corrente apocalittica è stata rappresentata principalmente da un segmento della Riforma Radicale: anabattisti e avventisti del settimo giorno. Nella guerra civile inglese della metà del XVII secolo, i Fifth Monarchy Men mantennero vivi i sogni chiliastici.

Bibliografia: nrc cohn, La ricerca del millennio (Londra 1957). un. dempf, governo sacro (2d ed. Darmstadt 1954). dl douie, La natura e l’effetto dell’eresia dei Fraticelli (Manchester, Inghilterra 1932). H. Grundmann, Studi su Joachim von Floris (Lipsia 1927). rm jones, Riformatori spirituali nel XVI e XVII secolo (Boston 1914; repr. pa. 1959). e. anagnine, Dolcino e il movimento ereticale al-l’inizio del trecento (Firenze 1964).

[ew mcdonnell]