Il copricapo indossato nelle funzioni liturgiche dai vescovi e da altri prelati ecclesiastici (abati mitra) come simbolo della loro speciale dignità. È costituito da due pezzi triangolari irrigiditi, arrotondati ai lati e giunti a un punto, cuciti insieme lateralmente e uniti superiormente da una piega di stoffa. Due lembi (filetti ) rifinito alle estremità con frangia che pende dal retro. Storicamente, c’erano tre forme di mitra: costoso o preziosa mitra (spesso ornata di gioielli), auriphrygiata (con stoffa d’oro) e simplex (seta bianca o lino). Indossata durante varie azioni liturgiche, la mitra viene sempre messa da parte quando il vescovo prega (1 Cor 11.4).
Le origini della mitra non sono chiare. Probabilmente in via di sviluppo dal camelaucum indossato dagli ufficiali civili del tardo impero romano, questo caratteristico copricapo fu concesso dall’imperatore costantino i ai vescovi cristiani in riconoscimento del ruolo che aveva assegnato loro nella gerarchia imperiale. La sua storia sembra essere analoga a quella del tiara il predecessore della tiara papale, rivendicato dai papi nella donazione di Costantino. È noto che papa costantino i all’inizio dell’VIII secolo indossava il camelaucum in visita a Costantinopoli (Liber pontificato, 1: 390). Non sembra esserci alcuna relazione tra la mitra episcopale e la corona o màtra (latino, partner ) utilizzato sia in Oriente che in Occidente da donne e uomini anziani.
Prima del XII secolo la mitra vescovile assumeva molte forme: era a forma di cono o semplicemente un cappello con una corona arrotondata di materiale morbido, il cui bordo inferiore terminava con una fascia ornamentale. Due lembi potrebbero essere attaccati alla parte posteriore della mitra. Durante il 12 ° secolo il mitra arrotondato era spesso rientrato nella parte superiore, producendo corna prominenti (corna ) ai lati destro e sinistro della corona. Questi potrebbero essere rotondi o gonfiati come risultato di una fascia ornamentale che passava dalla parte anteriore a quella posteriore attraverso la rientranza; oppure potrebbero finire in un punto, irrigidito con pergamena o altro rivestimento. Entro la fine del secolo l’aspetto della mitra fu modificato spostando il corna un quarto di cerchio facendoli salire di conseguenza centralmente, davanti e dietro. Dal XIII secolo la mitra crebbe gradualmente in altezza e si è evoluta nella forma approssimativamente triangolare che ha nel XX secolo. È stato osservato che le mitere utilizzate oggi nella Chiesa d’Inghilterra e nella Chiesa episcopale negli Stati Uniti, approssimano l’altezza di quelle tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo; Le mitere romane, d’altra parte, continuarono a crescere in altezza e ornamenti fino al XVII secolo. Ma in assenza di uno studio comparativo esatto del copricapo di vescovi e abati nel corso dei secoli, non è possibile una datazione precisa di sviluppi distinguibili.
La prima menzione scritta della mitra si trova nella bolla di papa leo ix (Scacciata dai vescovi della chiesa romana fu fondata nell’anno di Cristo 1198 4158) del 1049. In questo documento, a conferma del primato della chiesa di Treviri, Leone concede ad Eberardo di Treviri il diritto di utilizzare la mitra romana nello svolgimento degli uffici della Chiesa. Nel 1051 lo stesso papa concesse la mitra ai cardinali sacerdoti della diocesi di Besançon. La prima concessione autentica della mitra ad un abate risale al 1063, quando papa alessandro ii conferì la mitra all’abate Etelsig di st. l’Abbazia degli Agostini a Canterbury (Scacciata dai vescovi della chiesa romana fu fondata nell’anno di Cristo 1198 4541). A volte il privilegio della mitra veniva concesso a principi secolari, tra cui gli imperatori tedeschi, il duca Wratislaw di Boemia e il re Pietro d’Aragona.
Nella Chiesa greca il copricapo liturgico si è sviluppato apparentemente dal berretto indossato dai dignitari del tardo impero romano, forse da quello dell’imperatore stesso. La mitra greca pontificia è un alto cappello che si gonfia verso l’alto ed è attraversato diagonalmente da due cerchi; sul punto più alto della corona c’è una croce in piedi o in posizione piatta.
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