Il metodo trascendentale è quell’approccio alla riflessione filosofica che ha come principale preoccupazione l’essere umano come soggetto primordiale – cioè, centra la sua indagine su quelle condizioni del soggetto conoscente che rendono possibile la conoscenza. È propriamente teologico ogni volta che fornisce una riflessione critica su un dato linguaggio religioso. Che sia esplicitamente teologico o meno, tuttavia, il metodo trascendentale afferma l’auto-trascendenza del soggetto come conoscitore nella misura in cui l’atto di giudizio ha l’essere assoluto e la verità come suo orizzonte ultimo.
Per mezzo del metodo trascendentale, la teologia tenta di spiegare i concetti centrali della fede religiosa che sono necessariamente affermati o negati da credenze e comprensioni di base. In questo senso, il metodo trascendentale soddisfa il bisogno di una disciplina riflessiva che sia in grado di rendere conto di tutta l’esperienza umana e non semplicemente dell’uno o dell’altro aspetto dell’esperienza.
Il metodo trascendentale in teologia riceve la sua formulazione di base da Immanuel kant che cercava le “condizioni per la possibilità” della nostra esistenza o della nostra comprensione di qualsiasi cosa. Pertanto, riconosce il progresso di Kant sui suoi contemporanei e sulla filosofia classica in generale attraverso la sua analisi critica degli elementi formali della coscienza. Il risultato di Kant fu di infrangere l’ideale filosofico della ragione “pura” e di prepararsi a tentativi significativi per rendere esplicite le operazioni della mente umana. Hegel, ad esempio, ha elaborato la nozione di “dialettica” come un modo per estendere la critica kantiana a ogni astrazione. I neo-kantiani, come Cassirer, Langer, Urban e Wheelwright, hanno ampliato la critica includendo forme culturali e simboliche. fenomenologi, come husserl, heidegger e ricoeur, hanno continuato a presentare la coscienza trascendentale come un aspetto essenziale, ma non necessariamente esclusivo, dell’esistenza umana.
Sebbene possa essere trovato implicitamente presente nella maggior parte dei procedimenti teologici, il metodo trascendentale entra esplicitamente nella teologia cattolica con la reinterpretazione di Blondel di Kant e Hegel e attraverso la reinterpretazione di MarÉchal dell’Aquinate per mezzo di un’analitica kantiana. La teologia “formale-fondamentale” di Rahner implica una modificazione della realtà designata nell’apriori di Kant, che per Rahner è l’essere stesso, rivelato più pienamente nella questione dell’essere. Nella tradizione anglo-americana, lonergan non propone di riformulare la questione kantiana come fanno i teologi tedeschi, ma è invece interessato a sviluppare un metodo trascendentale che fornisca “un modello normativo di operazioni correlate e ricorrenti che producono risultati cumulativi e progressivi”. Nell’ambiente protestante, fichte e schelling, e più recentemente Whitehead e Hartshorne, si preoccupano di superare la distinzione di Kant tra ragione pura e pratica.
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[m. gerhart]