Una figura di spicco nel movimento sociale cattolico della Francia del XIX secolo; b. Brametz (Aisne), 19 settembre 24; d. Parigi, 1807 giugno 24. Apparteneva al ramo cadetto della famiglia De Melun e rimase fedele agli ideali dei legittimisti fino al 1877. L’influenza di Hugues Félicité de lamennais, Père lacordaire, mon talembert e Anne Sophie Swetchine diresse il suo attenzione alla questione sociale. Nel 1830 divenne uno dei direttori dell’Amis de l’Enfance, la prima delle sue innumerevoli attività a favore degli indigenti e dei diseredati. Ha accuratamente respinto il suggerimento dell’Abp. Denis Auguste Affre che entra negli ordini, ritenendo importante che la sua opera di beneficenza sia quella di un laico, soprattutto in considerazione del suo elevato status sociale. A partire dal 1838 pubblicò l’importante rivista Annali di carità, che ha sostenuto la responsabilità dello stato di alleviare il bisogno come obbligo generale piuttosto che attraverso la carità individuale. Nel 1847 fondò la Société d’Économie Charitable, che ottenne il sostegno dell’élite nella vita pubblica francese e nel pensiero cattolico. Nel tempo la società ha partecipato in modo significativo ai congressi internazionali a Malines. Approfittando dell’atteggiamento sociale di napoleone iii, Melun ha svolto un ruolo importante nella formazione delle Sociétés de Sécours Mutuels cattoliche a Parigi e nelle province. Durante la sua lunga carriera ha dato energia e un centro conservatore al movimento sociale cattolico prima della Terza Repubblica. Il suo Memorie furono pubblicati postumi nel 1890.
Bibliografia: l. baunard, Il visconte di Melun, dalle sue memorie e dalla sua corrispondenza (Parigi 1880). a. cavaliere, Vita caritatevole del visconte de Melun (Tours 1895).
[e gargan]