MEIR BEN ISAAC SHELI’AḤ ẒIBBUR (anche detto Nehorai ; d. prima del 1096), predicatore e poeta liturgico di Worms. Meir era considerato autorevole nell’ambito della liturgia e del costume tra le comunità franco-tedesche. Sembra anche che abbia compilato un custumal per tutto l’anno. Molti dei grandi studiosi di Germania e Francia nella sua e nelle generazioni successive lo menzionano spesso con stima e citano le sue parole: Rashi nel suo libro di preghiere e nel suo commento alla Scrittura, i * tosafisti, Sima di Vitry nell’ * Abraham b. Azriel nel suo Arugat ha-Bosem, Jacob * Moellin nel suo custumal e altri. Diverse leggende sono state create su di lui. Meir ha compilato Gabriel * Polack (Foglio di letteratura d’Oriente (2 (1850), 554-5) e Ben Gorni (1851, 52–55)), e anche da altri. È stato anche tradotto in altre lingue (in inglese da Joseph Marcus in Maḥzor, Sinagoga Unita d’America, 1927). * Menahem b. Ḥelbo ha scritto commenti su Meir piyyutim. Si conoscono due dei suoi figli – Giacobbe e Isacco; quest’ultimo perì nei pogrom del 1096.
bibliografia:
Zunz, Lit Poesie, pp. 145-52, 248-50, 610; Zunz, poesia, indice; Landshuth, Ammudei, pp. 162-7; Elbogen, Servizio divino, pp. 334–5; Germ Jud, 1 (1934), 446-7; EE Urbach (a cura di), Abraham n. Azriel, Arugat ha-Bosem, 4 (1963), indice; Davidson, Oẓar, 4 (1933), 432; D. Goldschmidt, in: ks, 34 (1958/59), 391-2; H. Schirmann, in Divrei ha-Akademyah ha-Le’ummit ha-Yisre’elit le-Madda’im, 3 (1969/70), 36-37, 55, 61-62.
[Abraham David]