Cardinale, missionario; b. Piova (Asti), Italia, 8 giugno 1809; d. San Giorgio da Cremano (Napoli), 6 agosto 1889. Massaja, il cui nome di battesimo era Lorenzo, si unì ai Cappuccini nel 1826. Dopo l’ordinazione sacerdotale insegnò filosofia e teologia (1836–46) e fu confessore della famiglia reale piemontese . Nel 1846 fu consacrato vescovo e fu inviato nell’Etiopia meridionale come primo vicario apostolico di Galla, ma non riuscì a raggiungere il territorio dei Gallas fino al 1852. Nel frattempo lavorava lungo le coste dell’Africa orientale, in Egitto e nel Sudan. Oltre a vincere numerosi convertiti e battezzarne più di 36,000, fu pioniere in missioni mediche, sviluppò un clero indigeno e consacrò san Giustino de jaco bis come vescovo. La sua conoscenza del paese, maturata nei viaggi apostolici, e il suo aiuto ai viaggiatori gli valsero la stima in Europa. Il suo zelo, la sua carità e le sue molteplici attività lo resero caro agli etiopi. Era un amico e consigliere di Negus (re) Menelik, ma nel 1879 Negus John, su istigazione del gerarca dissidente, lo imprigionò e lo mandò in esilio. In Italia era profondamente venerato dalla gente. Leone XIII, che lo creò cardinale (1884), gli ordinò di completare le sue memorie durante i suoi ultimi anni al convento di Frascati. Il risultato delle fatiche letterarie di Massaja fu la sua opera principale: I miei trentacinque anni di missione nell’alta Etiopia (12 v. Roma 1885–95). Questo enorme resoconto dei suoi 35 anni in Etiopia è ancora considerato un’opera di grande valore. Massaja pubblicò anche grammatiche e altre opere in lingue africane ad uso dei suoi missionari. Tra i missionari africani moderni è stato uno dei più riusciti. È stata introdotta la sua causa di beatificazione.
Bibliografia: m. guglielmo, Memorie storiche del Vicariato Apostolico dei Galla, 1845–1880, Vols. 1–6, a. rosso, ed. (Manoscritto autografo Vaticano, 1984). c. d. da sessano, Guglielmo Massaja O. F. M. Cap.: Vicario apostolico deo Galla. Cardinale di Santa Romana Chiesa. Saggio storico-critico secondo documenti inediti (Roma 1998).
[t. macvicar]