Koben

Kōben (Myōe; 1173–1232), un monaco giapponese Shingon-Kegon, abbracciò le pratiche buddiste tradizionali in reazione a riformatori come HŌnen (1133-1212), che fondò la scuola della Terra Pura basata sul rifiuto di tutte le pratiche tranne la recitazione di il nome di AmitĀbha Buddha. Rimasto orfano all’età di otto anni, Kōben fu cresciuto da suo zio, un prete buddista, e visse una vita di studio e pratica nei monasteri. Nel 1204 gli fu concesso il suo monastero, Kōzanji, nella periferia di Kyoto, e trascorse il resto della sua vita lì e nella sua città natale nella prefettura di Wakayama, studiando, meditando e scrivendo.

Formatosi principalmente come monaco Shingon, Kōben ha fatto rivivere pratiche rituali e ne ha ideate di nuove allo scopo di trasformare gli insegnamenti dottrinali in esperienza e visione reali. Ha reso popolare le pratiche buddiste esoteriche, come il Mantra of Radiance (komyo shingon), che è ancora ampiamente cantato oggi. Era anche un poeta prolifico e ha tenuto un diario dei suoi sogni meditativi per un periodo di quarant’anni. Usando la poesia e la meditazione, Kōben ha trasfigurato il mondo intorno a lui nel regno idealizzato dei suoi sogni, e si è persino tagliato l’orecchio destro per dimostrare a se stesso che non era attaccato a questo mondo.

La sua immaginazione attiva, tuttavia, non gli ha impedito di esercitare le sue facoltà critiche. Kōben scrisse un lungo e feroce attacco per dimostrare che l’esclusiva pratica di recitazione di Hōnen non solo rifiutava il buddismo tradizionale, ma travisava anche la tradizione della Terra Pura. Kōben è quindi ricordato principalmente come difensore e revisore del buddismo tradizionale e della pratica del rituale e della meditazione.