Pontificato: dal 29 ottobre al 30 dicembre 1591; b. Giovanni Antonio Fachinetti, Bologna, Italia, 20 luglio 1519. La sua famiglia veronese si era trasferita a Bologna. Lì studiò giurisprudenza, e dopo aver conseguito il dottorato a 25 anni andò a Roma al servizio del cardinale Alessandro Farnese. Ha rappresentato Farnese ad Avignone per quattro anni e in seguito è stato governatore di Parma. Paolo IV lo ha nominato refendario della Segnatura di Grazia e Giustizia. Nel 1560 Pio IV lo nominò vescovo di Nicastro, e come vescovo prese parte attiva al Concilio di Trento nel 1562. Piusv lo nominò nunzio a Venezia nel 1566, e continuò a mantenere tale carica sotto Gregorio XIII fino al 1575. A Venezia fu determinante nella formazione della Lega contro i Turchi, che portò alla vittoria navale a Lepanto (1571). Per motivi di salute, si dimise dalla sua diocesi nel 1575 e fu nominato patriarca di Gerusalemme da Gregorio XIII, il 12 novembre 1576. Fu impiegato da Gregorio nella Consulta, Inquisizione e Segnatura e il 12 dicembre 1583 fu nominato dello stesso papa, cardinale dei quattro martiri coronati. Durante il regno dell’infermo Gregorio XIV, gran parte dell’onere del governo ricadde su di lui. Alla morte di Gregorio XIV fu eletto papa tappabuchi, scelta che ci si aspettava perché candidato popolare al precedente conclave e per il favore del partito spagnolo, che gli procurava l’elezione. Rendendosi conto del suo debito con Filippo II, ha sostenuto la Spagna contro Enrico IV di Francia.
Innocenzo fu attivo nel reprimere i banditi nelle vicinanze di Roma, nel migliorare la morale della città, nel regolare il corso del Tevere e l’igiene del Borgo, nel restaurare il porto di Ancona e nel completare la cupola di San Pietro . Ha prestato la sua attenzione alla riforma del clero e alle modalità delle elezioni papali. Il 4 novembre 1591 confermò la bolla di Pio V che vietava la vendita dei beni ecclesiastici, imponendo pene severe per le violazioni. Uno dei suoi lavori più importanti è stata la distribuzione delle responsabilità all’interno della Segreteria di Stato, dividendo il lavoro in tre sezioni: una per Francia e Polonia, una per Italia e Spagna e una per Germania. Istituì la Congregazione tedesca e intendeva rilanciare il sistema economico di Sisto V, preoccupandosi di un’ordinata amministrazione delle finanze. Nominò al Sacro Collegio il pronipote Antonio Fachinetti, secondo la consuetudine, e poco dopo (18 dicembre 1591) si ammalò ma nondimeno fece il pellegrinaggio alle Sette Chiese, che gli diede il raffreddore e lo fece portati a letto. Il 29 dicembre 1591 nominò generale della Chiesa e comandante in capo della flotta suo nipote Cesare Fachinetti. Morì il giorno successivo dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti. Considerato un’autorità su Platone e Aristotele, ha scritto un’opera sulla “Politica” e un trattato di etica, e uno contro Macchiavelli, nessuno dei quali è stato pubblicato. Era giustamente stimato per la sua pietà e conoscenza degli affari pubblici. I romani lo venerarono come un santo.
Bibliografia: un. ciccarelli, “Vita Innocentii IX”, in B. Sacchi de Platina, Vescovi della storia romana delle vite … (Cologne 1626). p. pecchiai, Roma nel Cinquecento (Bologna 1948). l. pastor, La storia dei papi dalla fine del Medioevo (London – St. Louis 1938–61) 22: 409–427 e a caso. G. schwaiger, Lessico di teologia e chiesa, ed. j. hofer e k. rahner, 10 v. (2d, nuova ed. Freiburg 1957–65) 5: 692, bibliog. signor O’Connell, The Counter Reformation, 1559–1610 (New York 1974). j. dulumeau, Cattolicesimo tra Lutero e Voltaire (Londra 1977).
[rl foley]