YOẒEROT (Ebr. Pl. יֹצְרֹת, sing. יֹצְר, me), una serie di piyyutim inserito nelle benedizioni che precedono e seguono il *Schema delle preghiere del mattino. Io, la designazione del primo piyyut (anche detto guf ha-yoẓer), è venuto a riferirsi alla serie nel suo complesso. Il nome è preso dalla riga di apertura della prima benedizione prima del Shema: Yoẓer o u-vore ḥoshekh eccetera…. (“Chi crea la luce e forma le tenebre”). Il me è considerata una delle prime forme di piyyut, sebbene sia successivo al kerovah. Il primo paytanim chi ha composto Io eroto erano Eleazar b. Eleazar * Kallir e Joseph n. Nissan di Shaver Kiriathaim. Frammenti di Io eroto, tuttavia, sono stati trovati al Cairo Genizah e la loro struttura letteraria testimonia che sono stati composti durante “il periodo dell’anonimo” piyyut. “Questa forma di piyyut era ampiamente conosciuto nei paesi del Medio Oriente dal IX all’XI secolo. Durante questo periodo 9 paytanim composta da una serie completa di Io eroto per ciascuna delle porzioni settimanali di Torah. In Europa il me è stata anche considerata la forma accettabile di piyyut. Io eroto La serie inizialmente era destinata a sostituire le versioni consolidate di Shema benedizioni. Con il tempo, però, passaggi del Io eroto sono stati integrati nel Shema. La serie è arrivata così ad adornare le benedizioni e tutti gli altri passaggi essenziali della preghiera, nello specifico: Ha-Kedushah de-Yoẓer e due versi da Shirat ha-yam (“La canzone del mare”, Es. 15:11 e 18) che dovevano essere recitate prima Birkat ha-Ge’ullah.
La serie classica di Io eroto è costituito da sette parti componenti: (1) il me or guf ha-yoẓer che si conclude con la recitazione del primo verso del * Kedushah. (2) Il sopra, il nome deriva dalle righe iniziali della preghiera permanente dopo la quale è stata inserita. Il sopra fungeva da ponte tra il primo e il secondo verso del Kedushah. (3) Ha-me’orah, occasionalmente richiamato in Genizah as me’orot. Prende il nome dal testo della benedizione conclusiva, yo haer ha-me’orot, e termina con la prima benedizione prima del Shema. (4) Il ahavah, tratto dalla seconda benedizione prima del Shema che lo segue immediatamente (ha-boher be-ammo Yisrael be-ahavah) e con cui si conclude. (5) Il zulat, a volte indicato come zulatkha nei Genizah (chiamato dopo la conclusione del versetto standard della preghiera e inserito dopo di esso in un periodo successivo). Nel Genizah, appare anche come Emet, un titolo derivato dalle prime righe del suddetto testo. Si conclude con il primo dei versi di Shirat ha-Yam; Mi kamokha. (6) Misolo che si conclude con il secondo dei versi del Shirat ha-Yam Adonai Yimlokh. (7) Adonai malkenu, dal nome del testo permanente che, secondo il rito orientale, viene recitato a questo punto. Si conclude con la benedizione che conclude il Shema: Ga’al Yisrael. L’ultima sezione è stata divisa in due dall’Est paytanim (IX-XI secolo): Adonai malkenu e ve-ad matai. In Europa, la sezione prende il nome dalla benedizione conclusiva: Ge’ullah. Nella serie orientale, il Io eroto per il Sabbath regolare, e occasionalmente anche quelli per le feste, incorporare la sezione di apertura della lettura settimanale o parte delle vacanze nel corpo del me; nel zulat, i haftarah. Intorno al X secolo, l’Orientale paytanim introdotto il loro Io eroto con apertura corta piyyutim detto maẓdar (introduzione). Nell’antico rituale Ereẓ Israel il Io eroto per le preghiere mattutine in cui il Kedushah de-Yoẓer non viene recitato (nei giorni feriali, compresi i giorni feriali speciali come Ḥanukkah, Purim, Rosh Ḥodesh e ḥol ha-mo’ed, e nei giorni di digiuno) consisteva solo di cinque parti (senza guf ha-yoẓer e la sopra). Tra i componenti dell’Orientale Io eroto, solo guf ha-yoẓer, ofan e zulat sono di qualsiasi lunghezza strutturale; le altre parti di Io eroto sono corti. Nell’Europeo Io eroto, tutte le parti componenti sviluppate in separate e complete piyyutim. In Spagna il Mi kamokha è stato sviluppato in modo monumentale. The Italian and Ashkenazi (tedesco) paytanim spesso omesso il me’orah, i ahavahe i passaggi che seguono il zulat dalla loro serie di Io eroto. Diversi europei paytanim segmenti composti di Io eroto per varie occasioni, senza integrarli accuratamente in serie complete.
bibliografia:
Zunz, Poesie, 60-65: Elbogen, Gottesdienst, 210 s.: M. Wallenstein, Alcuni Piyyutim inediti dal Cairo Genizah (1956), 22-25.
[Ezra Fleischer]