Holbach, paul henri dietrich, barone d ‘°

Holbach, paul henri dietrich, baron d ‘° (1723–1789), filosofo, enciclopedista e pubblicista francese, di origine tedesca. Fu il critico più radicale degli ebrei e del giudaismo tra i razionalisti e gli enciclopedisti francesi della sua generazione. Come discepolo dei deisti inglesi, che condannarono la religione rivelata, d’Holbach criticò il giudaismo come il più particolarista di tutte le religioni. Secondo lui la religione cristiana aveva esercitato un’influenza molto distruttiva sull’umanità per 1,800 anni. Il suo attacco al giudaismo come fede e come società umana si basava sull’idea che, oltre ad essere l’origine corrotta della religione cristiana, era anche una fede corrotta e una setta in sé. D’Holbach si è occupato del giudaismo in un certo numero di sue opere, due delle quali sono dedicate a questo argomento (vedi sotto). Altri sono intervallati da riferimenti ad essi.

Secondo d’Holbach, Mosè era il peggiore e il più dannoso dei legislatori religiosi. Stabilì e consolidò il governo dei sacerdoti e impose molti banali precetti agli ebrei con l’unico obiettivo di erigere una barriera tra loro e il resto dell’umanità. Mosè indottrinò gli ebrei con l’odio per l’umanità, il parassitismo e lo sfruttamento. Il Dio degli ebrei è il prototipo di un dio pauroso, crudele e vendicatore. Dal destino delle sette nazioni cananee, d’Holbach deduce che il Dio degli ebrei è una divinità assetata di sangue che giustifica la propensione ebraica al genocidio. I Patriarchi sono descritti da d’Holbach come uomini sensuali che non onorano le loro promesse; ei Profeti come i principali iniziatori e propagatori del fanatismo religioso nel mondo. La persecuzione religiosa si basa sulle dottrine dei Profeti di Israele e l’abolizione dell’influenza di queste dottrine incoraggerà la tolleranza religiosa. D’Holbach presta particolare attenzione alla credenza messianica degli ebrei, che considera la causa principale del loro odio per gli altri popoli. D’Holbach riteneva che questa convinzione rasentasse la follia perché “come possono le persone logiche sperare in un impero e allo stesso tempo la fine del mondo?” A volte, tuttavia, d’Holbach e i suoi colleghi adottarono una strategia invertita e attaccarono gli argomenti dei rabbini per smentire le presunte profezie bibliche sull’avvento di Gesù. I suoi scritti, ei nomi con cui sono stati scritti, includono Tabelle dei santi: parte i, i santi del giudaismo o dell’Antico Testamento (1770); “JB de Mirabaud” Opinioni degli antichi sugli ebrei (1769); “A. Collins,” Lo spirito del giudaismo o esame ragionato della legge di Mosè e la sua influenza sulla religione cristiana (1770); “Signor Boulanger,” Il cristianesimo svelato (1756, 17662) e “M. Boulanger”, L’antichità rivelata dai suoi usi (1766).

bibliografia:

S. Ettinger, in: Sion, 29 (1964), 182-207; A. Hertzberg, L’illuminismo francese e gli ebrei (1968), indice.

[Baruch Mevorah]