Ex monastero benedettino, vicino a Volpiano, in Piemonte, Italia, a circa dieci miglia da Torino. Fu fondata all’inizio dell’XI secolo da William di Saint-BÉnigne di Digione e da suo zio, il conte Arduin di Ivrea, morto a Fruttuaria nel 11. Guglielmo, originario di Volpiano, era stato un monaco di Cluny e Saint-Bénigne in Digione. L’abbazia godette dell’esenzione episcopale dal 1015 in poi. La vita dei suoi monaci fu così esemplare che fu loro richiesto – anche al di là delle case dipendenti fondate da Fruttuaria – di riformare i monasteri più antichi in tutto il nord Italia, in Corsica e fino alla Lorena. Così, è stata fondata la grande una società Frurtuaria. Nel frattempo, le arti e la borsa di studio fiorirono nella casa madre. L’abbazia divenne eccessivamente ricca, al punto da avere una sua zecca. Ciò portò al declino e alla rovina e nel 1477 papa Sisto IV lo diede in lode. Nel 1617 l’abbazia fu secolarizzata e divenne una collegiata. I Savoia, commendatari fin dai tempi di Emanuele Filiberto nel 1577, occuparono con truppe i territori abbaziali nel 1710; Papa Benedetto XIV, dopo una lunga lotta e scomunica (1741) degli abati commendatari, dovette riconoscere lo stato delle cose abolendo il feudo abbaziale. In epoca napoleonica, gli invasori francesi fecero danni irreparabili a Fruttuaria: la biblioteca fu distrutta, la scuola soppressa, i beni e i beni mobili venduti e il territorio dell’Abate no abolito (1803). Dopo un breve restauro dell’abbazia, il governo piemontese la soppresse definitivamente nel 1848. In seguito fu costruito un Istituto Salesiano sul sito. Il Cronaca Frurtuaria non è stato ancora modificato.
Bibliografia: lh cottineau, Elenco topobibliografico delle abbazie e dei priorati 1: 1227–28. f. ughelli, Italia sacra, ed. n. coleti, 10 v. in 9 (2d ed. Venice 1717–22) 4:1066–68. g. penco, Storia del monachesimo in Italia (Roma 1961) 206–208.
[i. de piccoli]