Fischer, annie (1914–1995), pianista ungherese. Nata a Budapest, Fisher ha studiato all’Accademia di musica Liszt con Arnold Szekely e Dohnani, e ha debuttato nel 1922, suonando il primo concerto di Beethoven. Nel 1922 debutta in Europa suonando a Zurigo. Fischer vinse il Concorso internazionale Franz Liszt a Budapest nel 1933 con un’esecuzione matura e brillante della sonata in si minore di Liszt. Ha intrapreso una carriera internazionale, interrotta dagli anni della guerra, che ha trascorso principalmente in Svezia. Ha fatto il suo debutto americano nel 1961 ed è apparsa al Festival di Salisburgo nel 1964. Sebbene sia stata in tournée in tutto il mondo come pianista e recitalista, è rimasta essenzialmente un’artista con sede in Europa.
Nel 1949, 1955 e 1965 Fischer ricevette il premio Kossuth, il più alto riconoscimento culturale dell’Ungheria. Nel 1965 è stata nominata professore onorario all’Accademia di musica di Budapest e nel 1974 ha ricevuto l’Ordine del lavoro della bandiera rossa. Fischer ha stabilito una reputazione come pianista di intensità unica e visionaria. La sua gamma di colori della tastiera era ampia, da un tenero suono cristallino in Mozart, attraverso uno Schumann sobrio e colorato, a una resa tempestosa e vigorosa delle sonate di Beethoven. Come pianista profonda la sua interpretazione era nobile e intelligente, con una formidabile padronanza della struttura. Fischer suonava musica da Bach a Bartók. Mozart, Beethoven e Schumann erano centrali nel suo repertorio, ma sapeva egualmente padroneggiare Chopin, Schubert e Brahms. Ispiratrice e imprevedibile, ha fatto poche registrazioni.
bibliografia:
Grove in linea; mgg2; A. Schiff e T. Vasary, Annie Fischer (2002); T. Vasary, “Memories of Annie Fischer”, in: Il trimestrale ungherese (1995).
[Naama Ramot (2a ed.)]