Fioretti, the

Il titolo completo e originale di questo classico letterario francescano del XIV secolo è I Fioretti di San Francesco (I Fiorellini di San Francesco). È una traduzione anonima del file Atti di San Francesco e dei suoi amici scritto c. 1325 di Fra Ugolino Boniscambi da Montegiorgio nelle Marche di Ancona e Fermo; negli ultimi 100 anni è stato il libro più popolare su San Francesco d’Assisi. Recenti ricerche d’archivio di G. Pagnani hanno dimostrato che l’autore non apparteneva alla famiglia Brunforte di Sarnano. Sebbene i suoi anni di nascita e morte non siano noti, è menzionato in documenti locali del 1319 e del 1342. Nel 1331 testimoniò a Napoli contro Andrea da Gagliano, un seguace del ribelle Ministro generale Michele di Cesena. Fra Ugolino ha cercato di riformare l’Ordine francescano dall’interno scrivendo e dettando circa 20 aneddoti precedentemente non registrati su Francesco e i suoi primi compagni “come rivelato dai loro successori che erano stati omessi nelle sue biografie ma che sono anche molto utili ed edificanti”. La sua fonte principale era un frate Giacomo da Massa che aveva conosciuto diversi compagni del santo. A una ventina di storie vivide, persino umoristiche sul Poverello, Fra Ugolino aggiunse una serie di capitoli che raccontavano le esperienze mistiche di diversi frati santi del suo tempo e della sua provincia, in particolare il Beato. Giovanni de La Verna e il beato. Corrado di Offida.

Lo scopo fondamentale dell’intera opera, che ha un’unità interiore organica, era di stimolare un ritorno alla spiritualità contemplativa e attiva unica del fondatore, come esemplificata nelle vite dei suoi primi compagni e successivi discepoli nelle Marche. Alcuni di questi ultimi avevano simpatizzato con il movimento di riforma degli spirituali francescani ma, a differenza di loro, si rifiutarono di lasciare l’ordine per praticare il loro ideale. La notevole popolarità del notizie durante il XIV secolo si gettarono così i semi della riforma osservante. Quindi deve essere considerato un proto-osservante piuttosto che un manifesto spirituale. La sua storicità è stata messa in dubbio perché i passaggi che trattano della controversa elias di cortona sono imprecisi e partigiani, e descrive un incontro apocrifo tra frate Giles e San Luigi di Francia. (vedi giles of assisi, bl .; luigi ix, re di francia, st.) Tuttavia, la sostanza di una mezza dozzina dei suoi aneddoti originali riguardanti San Francesco è stata confermata da fonti indipendenti. Il valore supremo del contributo di fra Ugolino sta nella fondamentale autenticità del suo profilo spirituale del Poverello.

Diverse traduzioni italiane anonime del notizie sono stati fatti c. 1375. Pagnani ha individuato una versione in dialetto marchigiano. Ma fu una delle due traduzioni toscane esistenti che divenne un classico della letteratura italiana medievale, per la limpida bellezza e l’incantevole semplicità del suo stile. L’impressionante talento narrativo dello sconosciuto frate traduttore lo rese un degno contemporaneo di Petrarca e Boccaccio. Selezionando un bouquet di 53 dei capitoli più accattivanti in Notizia, lo ha giustamente intitolato I Fioretti di San Francesco. A loro ha aggiunto un suo capolavoro originale, Le cinque considerazioni sulle sante stimmate, che ha compilato dal Notizia, i leggenda e di Tommaso da Celano e San Bonaventura, e le tradizioni orali dei frati del Monte La Verna.

Diverse altre aggiunte indirettamente correlate sono state incluse nei manoscritti del XV secolo e in varie edizioni moderne di I Fiorellini di San Francesco, come le brevi vite dei fratelli Juniper e Giles, estratti da questi ultimi Detti d’oro, e una miscellanea di capitoli aggiuntivi dal notizie o altre compilation francescane.

Stampato per la prima volta a Vicenza nel 1476, il Fioretti divenne il bersaglio preferito di alcuni riformatori protestanti, ad esempio Pier Paolo Vergerio. L’edizione del 1718 di F. Buonarroti lo salvò dall’oblio e quello di A. Cesari nel 1822 lo lanciò su un percorso di sempre maggiore popolarità che lo elevò allo status di “breviario del popolo italiano” e un classico della letteratura mondiale . L’edizione preliminare di Paul Sabatier del notizie nel 1902 e la pubblicazione dell’importante manoscritto di Little-Phillipps nel 1914 stimolò ulteriori ricerche, che sono culminate in studi recenti ed edizioni annotate che hanno chiarito in modo significativo il contesto storico di questo gioiello letterario francescano primordiale meritatamente famoso ma relativamente non studiato.

Bibliografia: Azioni di Francesco e dei suoi compagni ed. p. sabatier (Parigi 1902). Importanti edizioni recenti. con utili introd., nn. e bibliog. Gli scritti di San Francesco e “I Fioretti,” ed. a. vicinelli (Milan 1955); I fioretti di San Francesco, ed. b. bughetti e r. pratesi (Firenze 1960), con la maggior parte delle parti aggiuntive; I fioretti di San Francesco, ed. r. pratesi e gv sabatelli (Firenze 1960), con solo The Considerations; I fioretti di San Francesco, ed. g. vendemmia (Roma 1959); I Fiorellini di San Francesco, ed. e tr. r. marrone (Garden City, NY 1958), con parti aggiunte e ampia bibliografia. S. clasen, “Zur Problematik der Fioretti”, Scienza e saggezza 25 (1962) 214–218. l. cellucci, Le leggende francescane del secolo XIII nel loro aspetto artistico (2d ed. Modena 1957). g. pagnani, “Il codice di Fabriano dei Fioretti di San Francesco,” Studia Picena 25 (1957) 1–23; “Contributi alla questione dei Fioretti di San Francesco,” L’archivio storico Pranciscanum (Quaracchi-Firenze 1909–) 49 (1956) 3–16. o. Englebert, San Francesco d’Assisi: una biografia, tr. em cooper, 2d ed. di i. brady e r. marrone (Chicago 1966).

[r. Marrone]