Vescovo; b. la prima metà del VI secolo; d. Il 4 gennaio 581. Gregorio di Visite lo chiamò il vescovo di Uzès, un uomo di grande santità, pieno di saggezza e intelligenza, che scrisse diversi libri di lettere sull’esempio di Sidonio. Queste lettere non sono sopravvissute. Tuttavia, sotto il suo nome esiste una regola monastica, che, secondo la sua prefazione, Ferreolo scrisse per un monastero da lui fondato a Uzès; mostra dipendenza dalla regola benedettina. Frammenti di una vita di incerta data e valore storico gli attribuiscono un notevole zelo nella riforma clericale. La sua attività di conversione degli ebrei della sua diocesi ha dato luogo ad accuse di cospirazione politica e ad un esilio di tre anni, seguito da esonero e restauro alla sua sede.
Festa: Jan. 4.
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