Fatima (c. 605-633)

Fatima († 633) era la figlia del profeta Muhammad e Khadija, sposa del cugino e compagno di Muhammad ˓Ali b. Abi Talib e madre di al-Hasan e al-Husayn, gli unici discendenti maschi del Profeta. ˓Ali era a capo della fila degli imam sciiti. La posizione genealogica di Fatima rivela il significato che le viene attribuito in tutto il mondo musulmano e spiega la venerazione di cui gode.

Si dice che Fatima sia la fonte della benedizione (baraka), ed è un santo, in particolare il santo patrono della fertilità, e viene chiamato come mediatore tra Dio e gli uomini. La sua mano benedicente è comunemente usata per proteggere dal malocchio.

Poco si sa della figura reale nascosta dietro una leggenda in fiore che combina elementi storici con elementi immaginari e mistici. La prima letteratura islamica come la biografia, la storiografia, le raccolte di hadith e la letteratura esegetica del Profeta non forniscono una biografia completa di Fatima. Tuttavia, presentano alcuni capisaldi genealogici e biografici e eventi occasionali della sua vita. La data della sua nascita rimane incerta così come la data del suo matrimonio con ˓Ali b. Abi Talib (622 o 623). Suo figlio Hasan è nato nel 624 e Husayn nel 626. Ha anche dato alla luce due figlie, Umm Kulthum e Zaynab. Gli autori concordano sull’anno in cui è morta, anche se non c’è un chiaro riferimento al mese, cioè l’esatto periodo di tempo successivo alla morte del padre. Inoltre, troviamo indicazioni contraddittorie riguardo alle circostanze delle sue ultime ore, alla sua sepoltura notturna e all’ubicazione della sua tomba. Solo pochi dischi trattano eventi storici in cui è stata coinvolta.

La leggenda intessuta su Fatima fornisce ulteriori approfondimenti sulla sua importanza come personalità spirituale, sia per i musulmani sunniti che per quelli sciiti. La letteratura agiografica è molteplice e ritrae la figlia del Profeta come una personalità poliedrica, che compare nei testi sciiti già nel X secolo.

Alla Fatima della leggenda vengono dati numerosi epiteti come al-Zahra˒ (la Splendente), la Risplendente o la Maria suprema; indicano tutti che rappresenta l’ideale femminile dell’Islam.

L’agiografia sunnita enfatizzava le virtù “ortodosse”, come la sua pietà e il suo rango di figlia del Profeta, mentre le fonti sciite creavano una figura di importanza cosmica, il vendicatore finale da un lato e un essere luminoso e celeste che operava miracoli sul altro. La sua vicinanza al Profeta e agli imam è espressa dalla sua appartenenza alla gente della casa del Profeta, alle cinque persone del mantello, agli immacolati e alle persone del calvario.

I primi biografi di Fatima furono due studiosi europei, Henri Lammens e Louis Massignon. I loro ritratti della figlia del Profeta erano in stridente contraddizione l’uno con l’altro. Mentre la Fatima di Lammens è poco attraente, di intelligenza mediocre e priva di significato, Massignon raffigura una personalità quasi mistica e sublime con un significato religioso simile a quello della Vergine Maria. Lo studio completo di Laura Veccia Valieri cerca di sottolineare il fatto che la realtà storica oscilla tra i due ritratti. Poiché le fonti storiche sono poche e talvolta persino contraddittorie, il conflitto nell’apprensione storica continua. I modelli agiografici della precedente letteratura islamica mostrano, anche nella letteratura storica, che fare una chiara distinzione tra la persona reale e la leggenda può essere piuttosto difficile.

Nel corso della rivoluzione islamica dell’Iran, la leggenda di Fatima ha goduto di una notevole rinascita e attualizzazione come modello di ruolo femminile. Simboleggiava la combattente impegnata, impegnata per la comunità musulmana e così divenne il modello contro la donna occidentale perseguendo solo la sua emancipazione individuale.