Esarhaddon

Esarhaddon (akk. Aššur-ah (a) -iddina, “Ashur mi ha dato un fratello” (per gli altri fratelli); Ebr. אֵסַר־חַדּוֹן), re d’Assiria dal 680 al 669 a.C., terzo sovrano della dinastia dei Sargonidi. Sebbene fosse un figlio minore, fu preferito per la successione a causa dell’influenza di sua madre Naqiʿa-Zakutu. Il suo regno è caratterizzato da tre politiche principali. La prima fu la riconciliazione di Babilonia con la ricostruzione di Babilonia, che suo padre Sennacherib aveva distrutto nel 689 a.C. La seconda fu il mantenimento del dominio e dell’influenza assira nelle marce nordiche e orientali dell’impero, specialmente di fronte all’invasione scita del 679 a.C. e le sue conseguenze nel nord, e il graduale consolidamento politico e militare dei Medi sull’altopiano iraniano. Con alcuni di questi ultimi ha concluso trattati vassalli nel 672 aC per garantire la successione ordinata di suo figlio Assurbanipal al trono. La terminologia di questi trattati è paragonabile nella struttura e nei dettagli con varie parti del contemporaneo Libro del * Deuteronomio, specialmente la sezione finale delle maledizioni in Deuteronomio 28:15 ss. Il terzo aspetto della politica imperiale assira durante il regno di Esarhaddon era la risposta al pericolo di aumentare l’influenza egiziana e gli intrighi tra gli stati vassalli di Siria, Fenicia e Palestina, coinvolgendo campagne punitive contro le città ribelli nel 677 e 675 a.C. e una spedizione nel deserto arabo nel 676 a.C., e culminata con la sconfitta e la conquista dell’Egitto nel 671 a.C. Esarhaddon riferisce di aver creato 22 vassalli occidentali, tra cui * Manasse di Giuda, travi e legname per la costruzione del suo palazzo a Ninive e statue di pietra delle divinità protettive (vedere Pritchard, Texts, 291). Questo potrebbe essere il nucleo storico di II Cronache 33: 11-12, secondo cui Manasse fu portato in catene in Babilonia dagli ufficiali dell’esercito del re d’Assiria, ma successivamente gli fu permesso di tornare nel suo regno. Ma l’orientamento politico di Giuda in quegli anni è oscuro e Manasse potrebbe aver seguito per un certo periodo un corso nazionale. L’influenza culturale assira in Giuda fu forte durante il regno di Esarhaddon e, secondo Esdra 4: 2, continuò la colonizzazione della Samaria con coloni stranieri.

bibliografia:

cah, 3 (1925), 79-80, 393; R. Borger, in: afo Beiheft, 9 (1956); DJ Wiseman, in: Iraq, 20 (1958); DR Hillers, Trattati maledizioni e profeti dell’Antico Testamento (1964); M. Weinfeld, in: Biblica, 46 (1965), 417-27. Inserisci. bibliografia: A. Grayson, in: abd ii, 574; S. Parpola e K. Watanabe, Trattati neo-assiri e giuramenti di fedeltà (saa ii; 1988); M. Luukko e G. van Buylaere, La corrispondenza politica di Esarhaddon (ottenuto xvi; 2002); F. Reynolds, La corrispondenza babilonese di Esarhaddon (Sabato 17; 2003).

[Aaron Shaffer]