Principale fautore dell’eresia dell’adozione dell’ottavo secolo in Spagna; b. 8 luglio 25; d. dopo 717 (800?). Viene nominato arcivescovo di Toledo c. 783. Nel condannare Migetius per il sabellismo (Siviglia, c. 782), lo stesso Elipando divenne l’autore della forma spagnola di adozione, sostenendo che ci sono due persone distinte in Cristo. Felice di Urgel, contemporaneo e suddito di Carlo Magno, introdusse l’adozione nella parte meridionale del regno di Carlo. A volte è considerato l’autore dell’adozione; ma Alcuin incolpa Elipando (Patrologia Latina 101: 231–300). beato di liÉbana ed Etherius, vescovo di Osma [Creed Elipandianae (785); (Patrologia Latina 96: 916–920], si oppose a Elipando e papa Adriano i lo condannò.
Carlo Magno convocò un concilio a Francoforte (794), al quale il Papa inviò dei legati, e l’adozione fu formalmente condannato. La presentazione di Elipandus è incerta, poiché tutti i documenti che la asseriscono derivano da un’unica fonte dubbia. L’errore di Elipando è variamente ascritto all’influenza musulmana o nestoriana oa quella del rito mozarabico. Vernet afferma, tuttavia, che gli adottanti avevano respinto gli errori cristologici musulmani. Alcune influenze nestoriane – reali, ma difficili da rintracciare – e l’enfasi della liturgia mozarabica sembrano essere le principali fonti delle sue teorie errate.
Bibliografia: h. flÓrez et al, Spagna sacra 5: 561-564. cj von hefele, Storie e consigli dai documenti originali, trans e continuato da h. leclercq, 3: 985–992. f. vernet, Dizionario di teologia cattolica 4.2: 2330–40. jf rivera, “La controversia adottiva dell’VIII secolo e l’ortodossia della liturgia mozarabica”, Effemeridi liturgiche 47 (1933) 506-536; Elipando di Toledo (Toledo 1940). É amann, “Adoptionism spagnolo dell’VIII secolo”, Giornale di studi religiosi 16 (1936) 281–317. un. bigelmair, Lessico per la teologia e la chiesa, ed. j. hofer e k. rahner (Friburgo 1957–65) 3: 815.
[cm aherne]