Primo scrittore ecclesiastico; d. c. 180. Secondo Eusebio, Hegesippus fiorì al tempo di Ireneo (Historia ecclesiastica 4.21). Era un maestro di ebraico, siriaco e greco e la sua ampia familiarità con le tradizioni orali ebraiche lo rese una figura importante. Verso la metà del II secolo partì dalla sua terra natale (forse l’Asia Minore) per Roma. Durante il viaggio ha visitato molti vescovi e ha ascoltato la stessa dottrina da tutti loro. A Corinto, “fu rinfrescato dalla vera parola” e apprese che la lettera di papa Clemente i era ancora letta nella Chiesa (Eusebio, Capanna. Ep. 4.22). Durante il pontificato di papa Aniceto giunse a Roma, e anche qui trovò incorrotto l’insegnamento degli Apostoli tramandato.
Come citato da Eusebio (Capanna. Ep. 4.25), Hegesippus dice che fece un διαδοχή al tempo di Anicetus, e che Soter successe (διαδέχεται) Anicetus. Il significato del sostantivo e del verbo greco è controverso. Alcuni studiosi ritengono che il nome significhi un elenco di vescovi della Chiesa a Roma (forse la fonte a cui si è ispirato Ireneo per il suo conto Adversus haereses 3.3.3) e tradurrebbe il passaggio: Durante il mio soggiorno a Roma I ha fatto un elenco dei vescovi fino al tempo di Aniceto il cui diacono era Eleuterio; Soter successe ad Aniceto, e dopo di lui venne Eleuterio.
Ricerche più recenti, tuttavia, indicano che ai tempi di Hegesippus διαδοχή aveva il significato di trasmissione dell’insegnamento o della dottrina, e che il verbo affine non significava avere successo, ma ricevere un insegnamento da un altro. Di conseguenza, Hegesippus significa che mentre a Roma ha accertato per se stesso che il genuino insegnamento apostolico è stato trasmesso senza interruzione fino ad Aniceto. Da Aniceto passò a Soter, che lo tramandò a Eleuterio.
Dopo il suo ritorno da Roma, Hegesippus ha scritto Memorie in cinque libri per confutare gli insegnamenti degli gnostici (vedi gnosticismo). Quest’opera oggi è conosciuta solo attraverso frammenti citati da Eusebio Historia ecclesiastica, anche se fino al XVII secolo l’opera completa poteva essere trovata in diversi monasteri greci. Il racconto tradizionale della morte dell’apostolo Giacomo, “il fratello del Signore, baluardo del popolo e della giustizia”, e frammenti di informazioni sparse su Simone, secondo vescovo di Gerusalemme, sono presi dai frammenti di Egesippo.
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[h. cameriera]