Deuteronomio rabbah

Deuteronomio rabbah, Midrash aggadico nel libro del Deuteronomio.

Nome

Nella letteratura medievale il lavoro era anche indicato come Haggadat Elleh Ha-Devarim Rabbah e Devarim Rabbati, la designazione “Rabbah“utilizzato per distinguerlo da Deuteronomio Zuta (Vedi * Genesi Rabbah; * Ruth Rabbah).

Structure

Deuteronomio Rabbah è un Midrash omiletico (Medioevo solo per studiosi spagnoli (il primo a citarlo fu Naḥmanides) e i manoscritti su cui si basa la versione stampata (b) solo per gli studiosi di Francia e Germania (citati per la prima volta da Moses b. Jacob di Coucy) Apparentemente esistevano manoscritti che contenevano ulteriori aggiunte dal Tanḥuma-Yelammedenu Midrashim, poiché gli studiosi medievali a volte citano affermazioni a nome di Deuteronomio Rabbah che non si trovano in nessuna versione esistente. D’altra parte, a volte citano passaggi nel nome del Tanḥuma or Yelammadanu contenuti in una delle edizioni di Deuteronomio Rabbah.

Lingua

La lingua delle due versioni di Deuteronomio Rabbah è l’ebraico rabbinico combinato con l’aramaico galileo e contiene una spolverata liberale di parole greche.

redazione

Entrambe le versioni di Deuteronomio Rabbah attinto alla letteratura tannaitica, il Talmud di Gerusalemme, Genesis Rabbah e Levitico Rabbah (Anche la versione stampata apparentemente si è basata Lamentazioni Rabbah). La redazione del materiale è caratteristica di quella del Tanḥuma-Yelammedenu Midrashim. Nessuno dei saggi menzionati nell’opera visse dopo il IV secolo d.C. Sebbene alcune omelie nei manoscritti siano tipiche di epoche precedenti, sembrano esserci anche allusioni alle polemiche anti-Caraite, che daterebbero la redazione finale anche del più antico ( c) versione non anteriore all’800 ce Allo stesso modo, omelie nella versione stampata, che attingono al Midrash Petirat Moshe e sono tipiche del periodo successivo alla conquista musulmana, pare siano state redatte nel IX secolo dC Allo stesso secolo appartengono anche le combinazioni trovate nei manoscritti. Il primo manoscritto su cui si basa la versione stampata è stato copiato nel XIII secolo.

bibliografia:

HL Strack, Introduzione al Talmud e Midrash (1931), 214; Zunz-Albeck, Derashot, pp. 122-3; S. Lieberman, Midrash Devarim Rabbah (19652), Salve xxiii. Inserisci. bibliografia: M. Rabinowitz, in: Sinai 100 2 (1987), 731–736; MB Lerner, in: Già xi (Ebraico) (1996), 107–145.

[Moshe David Herr]