Denis, albertus (noto anche come Alavaro diniz e ai suoi correligionari come Samuel Yahya ; c. 1580-c. 1645), agente del tribunale e maestro di zecca, uno dei primi membri della comunità ebraica portoghese ad Amburgo. Nel 1611, insieme ad Andreas Falleiro e Ruy Fernando Cardoso, Denis acquistò il cimitero di Altona per gli ebrei portoghesi di Amburgo (l’atto di vendita fu da lui controfirmato il 31 maggio 1611). Un anno dopo gli è stato ufficialmente concesso il diritto di soggiorno ad Amburgo; nel registro cittadino del 1614 è indicato come donatore di “Venti marck luebsch“alla chiesa di * Glueckstadt. Denis agì come agente e maestro di zecca per il conte Ernst di Schauenburg, e come tale incorse nell’inimicizia delle autorità di Amburgo, che lo accusarono di acquistare monete Reichsthaler coniate ad Amburgo e di averle sciolte ad Altona. Quando il senato emise un ordine di arresto, Denis si rifugiò ad Altona e vi si stabilì sotto la protezione del conte.Nel 1618 il re Cristiano IV di Danimarca lo mise a capo della zecca di Glueckstadt, ma operò successivamente solo per pochi anni. A Glueckstadt Denis costruì e possedette anche due case e contribuì a introdurre altri ebrei (vedi * Danimarca). Rimase un membro della comunità portoghese di Amburgo; come loro rappresentante, fece domanda nel 1637 al conte Otto di Schauenburg per un’ulteriore estensione del il privilegio del cimitero. Le attività di conio di Denis hanno contribuito alla prima “Ribaltabile e carrello elevatore“periodo di inflazione galoppante causata dalla corruzione del conio.
Con la stabilizzazione delle finanze, Denis divenne un importatore di zucchero su larga scala ed esportatore di grano attraverso i porti di Lubecca e Danzica, dove cercò di prendere piede per i suoi agenti, spesso i suoi parenti. Nel 1625 ottenne il diritto di insediamento per gli ebrei portoghesi a Troppau e Jaegerndorf in Slesia. Nel 1630 organizzò un servizio di notizie e informazioni per il suo benefattore reale danese. La sua ultima attività fu negoziare l’accordo del 1643/4 tra Amburgo e la Danimarca, e poco dopo morì in povertà.
bibliografia:
H. Kellenbenz, Sefarditi sull’Elba inferiore (1958), indice.
[Joseph Elijah Heller]