Una bolla di pio v datata 1 ottobre 1567, che condannava le proposizioni attribuite a Michel de Bay, o baio (1513–1589), professore della Facoltà universitaria di teologia di Lovanio, in Belgio, e ai suoi seguaci. Queste proposizioni non erano state numerate all’inizio, con il risultato che gli autori le divisero secondo le circostanze in 76, 79, 80, la divisione in 76 essendo la più antica e probabilmente la migliore. I primi 60 sono stati presi, ma non sempre alla lettera, dagli scritti di Baius. Gli altri devono provenire dai suoi seguaci, ma non viene indicato alcun riferimento e non viene menzionato da nessuna parte Baius.
Il rigetto di queste proposizioni era un rigetto delle formule estreme alle quali Baius era arrivato, attenendosi strettamente al vocabolario e alle idee dei Padri, specialmente a quelle di Sant’Agostino, e respingendo in blocco ogni sviluppo dottrinale proveniente dalla scuola teologia. Così, è stato portato a pericolose ambiguità, in particolare nelle nozioni di naturale e soprannaturale. Ad esempio, la condanna delle proposizioni da 21 a 24 mantiene il carattere libero e soprannaturale della chiamata dell’uomo alla visione beatifica, e quella delle proposizioni cinque e sei proscrive l’idea che prima della Caduta l’uomo potesse naturalmente raggiungere la vita eterna. Sono state condannate anche varie formule in cui Baius sembrava ridurre la libertà alla semplice assenza di costrizione, e altre in cui Baius esprimeva il suo esagerato pessimismo riguardo alle conseguenze del peccato originale, sostenendo che tutte le azioni dei miscredenti sono peccati e le loro virtù in vizi della realtà, e anche quel libero arbitrio, lasciato a se stesso, può solo peccare. Nel complesso, queste proposizioni trattano problemi difficili e la loro interpretazione esatta solleva questioni complesse che per lungo tempo sono state violentemente dibattute tra i teologi. Inoltre, la clausola finale, in cui le proposizioni sono qualificate in blocco e in cui il significato cambia notevolmente a seconda della posizione della virgola, ha provocato la famosa polemica del comma pianum. Contrariamente all’uso comune, questa bolla non è stata stampata, ma semplicemente trasmessa alla Facoltà di Teologia di Lovanio. Nel 1569 Baius inviò a Roma diverse scuse in cui riconosceva come sue solo circa 30 delle proposizioni condannate, che inoltre affermava essere in accordo con la dottrina dei Padri; e infatti non ha accettato veramente la censura. Fu solo nel 1570 che firmò in qualche modo controvoglia un disconoscimento. Vista la torbida situazione, Gregorio XIII ritenne suo dovere rinnovare la condanna emessa dal suo predecessore. Quindi, ha rimproverato le stesse proposizioni nel toro, la nostra preparazione;, del 25 gennaio 1580, a cui Baius si sottomise il 24 marzo successivo. Successivamente la bolla, Da tutto, è stato rinnovato nel toro, In eminenti, di Urbano VIII contro Jansen nel 1642 (data della firma).
Vedi anche: elevazione dell’uomo; destino, soprannaturale; grazia, articoli su; giansenismo.
Bibliografia: h. denzinger, manuale dei simboli, ed. un. schÖenmetzer (32d ed. Freiburg 1963) 1901–80. h. de Lubac, Soprannaturale: studi storici (Parigi 1946); Agostinismo e teologia moderna (Parigi 1965).
[lj cognet]