Chrysoberges, andrew

Studioso bizantino domenicano, arcivescovo di Rodi; d. Famagosta, Cipro, 1451. Era uno dei tre fratelli greci che divennero cattolici e dominicani sotto l’influenza di Demetrio Cidone e la controversia sull’esicasmo. Viene menzionato per la prima volta nel 1410 come professore di filosofia presso il convento domenicano di Padova. Al Concilio di Costanza si unì agli ambasciatori greci nel persuadere i padri conciliari e papa martino v della disponibilità greca per l’unione. Il 12 febbraio 1418 divenne maestro di teologia e tra il 1418 e il 1425 fu a Costantinopoli e Caffa. Il 12 febbraio 1420 fu nominato membro della casa papale e il 9 luglio padrone del Palazzo Sacro. Nel 1426 papa Martino lo inviò a Costantinopoli con gli ambasciatori greci di ritorno da Roma per curare l’unione e lo nominò vicario generale di tutta la Societas Fratrum Peregrinantium et Unitorum. Chrysoberges tornò a Roma prima del 9 maggio 1427 e dal 1428 al 1429 si trovava in Polonia-Lituania in missione papale.

Sebbene nominato vescovo di Sutri (23 febbraio 1429), rifiutò o rassegnò le dimissioni. Agì per Martino V con gli inviati greci, che nel 1430 stipularono l’accordo per un consiglio di unione in Italia che fu in effetti realizzato solo a Ferrara-Firenze nel 1438. Eugenio IV nominò Chrysoberges arcivescovo di Rodi il 2 maggio 1432, e lo mandò a Basilea per mitigare il conciliarismo di quel Concilio [vedi conciliarismo (storia di)]. Non ebbe successo, ma incoraggiò il partito papale e visitò l’imperatore Sigismondo d’Ungheria nel suo viaggio di ritorno. Al Concilio di Firenze ha pronunciato la risposta all’elogio di apertura del cardinale Bessarione, ed è intervenuto nel dibattito sul purgatorio e sull’aggiunta del figlio; al Credo. Dopo la promulgazione dell’unione, visitò la sua arcidiocesi, fu inviato a Cipro per indagare sulle denunce greche di intolleranza latina (5 novembre 1441), e portò nella Chiesa alcuni caldei e maroniti, che in seguito confermarono l’unione a Roma (agosto. 7,1445). Fu nominato arcivescovo di Nicosia (19 aprile 1447) e legato apostolico per Cipro e le isole dell’Egeo (30 luglio 1447). Una sua lettera a Bessarion (c. 1437–38) è stato conservato [E. Candal, ed., Orientalia Christiana periodica 4 (1938) 329–371], così come un trattato inedito di giuseppe di metone contro l’enciclica di Marco eugenico.

Bibliografia: r. coulon, Dizionario di storia e geografia ecclesiastica, ed. un. baudrillart et al. (Parigi 1912) 2: 1696-1700. hg beck, Chiesa e letteratura teologica nell’impero bizantino (Monaco di Baviera 1959) 742–743. rj loenertz, Cattolicesimo. Ieri, oggi e domani ed. g. jacquemet (Parigi 1947–) 2: 1114–15; L’archivio Press 9 (1939) 5–61. mh laurent, Echi d’Oriente (1935) 414–438. j. branchia, Il Concilio di Firenze (Cambridge, Ing. 1959).

[j. Gill]