Catafalco

Dall’italiano catafalco, di cui è incerta la derivazione, un catafalco è una struttura in legno o acciaio che storicamente veniva utilizzata soprattutto per l’assoluzione dopo le messe da requiem. Ha designato (1) una struttura che sostiene la bara ai funerali quando il cadavere è fisicamente presente; o (2) più comunemente la struttura usata per simulare la presenza di un cadavere, una pratica di dubbia significatività. In origine il catafalco non era altro che la bara o il supporto del cadavere. L’uso di un catafalco per rappresentare un corpo assente sembra aver avuto origine più tardi con l’introduzione delle assoluzioni per i defunti. A poco a poco la struttura fu ingrandita di dimensioni, e frequentemente venne ricoperta da un baldacchino tanto da assumere proporzioni monumentali quando adibita a persone di alto rango. In alcuni paesi le dimensioni del catafalco erano commisurate al rango e alla ricchezza del defunto. Il luogo del catafalco era davanti all’altare esterno al santuario. Era coperto con un panno o un drappo nero (ad eccezione dei bambini piccoli per i quali si usa il bianco) e circondato da candele.

Le riforme liturgiche del Vaticano II resero il catafalco obsoleto in molti luoghi. Sebbene non fosse mai espressamente vietato, il desiderio di autenticità nella celebrazione liturgica e l’autorevole suggerimento che l’assoluzione fosse data solo alla presenza effettiva del cadavere nei riti funebri riformati ne determinò la scomparsa.

Bibliografia: informatore 7–8 (1965). p. bayant, “Church Furniture”, Liturgia, ed. r. aigrain (Parigi 1930) 256–257. jb

O’Connell, Costruzione e arredamento della chiesa (South Bend, Ind.1955) 239–242. g. erba, “Il Castrum Doloris o catafalco dei servizi funebri” Parrocchia e liturgia 33 (1951) 116-121. jb o’connell, La celebrazione della messa (nuova edizione Milwaukee 1956) 634-636.

[un. cornidi / eds.]