Il calice e la patena sono vasi usati nella liturgia eucaristica; il velo, una copertura per loro. Questo articolo tratta del loro sviluppo e utilizzo.
Il più essenziale di tutti i vasi liturgici è il calice in cui viene consacrato il vino della Messa. È l’unico vaso menzionato in tutti e quattro i racconti scritturali dell’istituzione dell’Eucaristia. I primi calici erano simili ai vasi per bere normalmente in uso e si distinguevano da questi solo per ornamenti. Erano fatti di qualsiasi metallo e calici di vetro, legno o corno non erano sconosciuti; dal IX secolo, tuttavia, sono stati utilizzati solo metalli preziosi. Oltre al calice sono esistiti in vari momenti della storia il La coppa ministeriale una coppa senza base e con due manici, usata per dare la comunione ai fedeli; e anche il La coppa Offertoriale, che era una forma più grande della stessa forma, nella quale i fedeli versavano le loro contribuzioni di vino durante la processione dell’Offertorio. Nel IX secolo questi calici per i fedeli erano caduti in disuso; restava solo il calice del sacerdote, al quale fu aggiunta una base. La ciotola divenne semisferica; successivamente è stato introdotto uno stelo tra ciotola e base; quindi un nodo (manopola) è stato realizzato al centro del fusto. Durante il Medioevo la base divenne grande, la ciotola più piccola, a forma di uovo e (più tardi) conica. Sotto l’influenza barocca la base fu ingrandita ancora, il nodo a pera, la coppa a forma di giglio. Le decorazioni di motivi incisi sui primi calici divennero gradualmente più complicate nell’VIII secolo e talvolta includevano testi sulla base o intorno alla ciotola. Le decorazioni successive divennero ancora più sontuose, spesso incorporando pietre preziose intarsiate, perle e medaglioni smaltati. Il calice moderno, sotto l’influenza del design funzionale, si concentra sulla grazia delle linee, sull’equilibrio delle proporzioni e sull’eccellenza del materiale piuttosto che sull’ornamento applicato, e la sua forma si ispira principalmente alle forme in voga durante il 9 ° millennio. È prescritto che la coppa sia d’oro, d’argento o anche di stagno, ma rivestita d’oro all’interno; il suo collo dovrebbe essere progettato in modo da non ostacolare la manipolazione da parte del sacerdote, e la sua base, abbastanza ampia da garantire una relativa stabilità.
Fino al Medioevo era consuetudine che ogni chiesa avesse un solo calice; da quando le messe sono diventate più numerose, la maggior parte delle chiese hanno diversi calici e moltissimi sacerdoti ne possiedono uno proprio.
La patena è un piatto poco profondo su cui poggia a volte l’ostia grande sia prima che dopo la consacrazione. Può essere d’oro o d’argento, dorato sulla superficie concava. In origine, la patena era un piatto molto grande, a volte di metallo ma spesso di legno, dal quale veniva distribuita ai fedeli l’Eucaristia nei giorni in cui si usava il pane azzimo. Nel IX secolo, quando la Comunione dei fedeli era diventata rara, la patena si ridusse di dimensioni e nel tempo assunse la sua forma attuale.
Il velo che copre il calice e la patena mentre vengono portati all’altare è, almeno in rito latino, di origine relativamente recente. Solo nel 1570 fu prescritto per il rito romano. Dopo le riforme del Vaticano II, il suo utilizzo è ora facoltativo.
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