Abishag la shunammite

Abishag lo shunammita (ebr. אֲבִישַג; “il [Divino] Padre (?)”; Significato sconosciuto; di * Shunem), una ragazza non sposata che fu scelta per servire come sōkhenet al re Davide. Il termine deriva da una radice SKN, “prestare attenzione”, “attenzione”, e le sue forme nominali possono essere applicate agli alti funzionari in ebraico (Is. 22:15) Il ruolo di Abishag era di uno status inferiore. Servì come compagna di letto di Davide nella speranza che la sua fresca bellezza potesse indurre un po ‘di calore nel vecchio (i Re 1: 1–4, 15) e come sua governante. L’avviso (1: 4) che “il re non la conosceva” serve meno per imputare decrepitezza a Davide che per informare il pubblico che non ci sarebbero stati altri pretendenti al trono di Davide oltre a Salomone e Adonia. Quando Salomone divenne re, * Adonijah, a cui Salomone aveva risparmiato la vita sebbene sapesse che era un pericoloso rivale, chiese * Bath-Saba, la madre di Salomone, di intercedere a suo favore per ottenere il permesso di sposare Abishag. Salomone interpretò correttamente questa richiesta per la concubina dell’ex re come un’offerta per il trono (vedere 12 Sam 8: 16; 20: 23–2), e fece uccidere Adonijah (i Re 13: 25–1). Alcuni vedono in Abishag, che è descritto come “molto giusto” (i Re 4: XNUMX), la Shulammita del Cantico dei Cantici (la Shulammita è considerata la stessa della Sunammita).

Nel Aggadah

Il Aggadah identifica Abishag come la Sunamita che diede ospitalità al profeta Eliseo (pdre 33). Si riferisce che non era bella la metà di Sarah (Sanh. 39b). Il fatto che Davide non abbia reso Abishag la sua moglie legale è spiegato come dovuto al suo rifiuto di superare il numero tradizionale di mogli (18) consentito a un re (Sanh. 22a, e Rashi, ibid.). L’azione di Salomone è anche giustificata sulla base del fatto che la richiesta avanzata da Adonia di essere autorizzato a sposare Abishag (i Re 2:13 ss.) Rappresentava una vera minaccia alla posizione di Salomone, poiché è solo il re, e non un cittadino comune, che è autorizzato a servirsi dei servi del re defunto (Sanh. 22a).

bibliografia:

Niente, nome personale, indice; Ginzberg, Leggende, indice. Inserisci. bibliografia: M. Cogan, i re (ab; 2000), 156; Z. Kallai, in: Z. Talshir (ed.), Omaggio a Shmuel (2002), 376-81.

[Elia Samuele Artom]