modalismo

Il modalismo, anche sabellianesimo o patripassianesimo, è la forma rigorosa del monarchianesimo, un’eresia che ha avuto origine in una difesa esagerata dell’unità (monarchia ) di Dio; e pur ammettendo verbalmente una Trinità, negava la reale distinzione tra le Persone. Ha affermato che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono modi, aspetti o energie di una stessa Persona divina, a cui vengono dati nomi diversi a seconda che eserciti funzioni diverse l’esterno o fuori dalla Trinità: creazione (Padre), redenzione (Figlio), santificazione (Spirito Santo). Dio, uno dall’eternità, divenne tre nel tempo. L’apparizione di Dio sulla terra come il Figlio avrebbe dovuto logicamente implicare la conclusione che il Padre morì; da qui il nome Patripassianesimo, poiché l’eresia era conosciuta in Occidente. Praxeas, il primo sostenitore del Modalismo a visitare Roma, andò a Cartagine verso il 206 o il 208 e Tertulliano lo confutò nel suo contro Praxean (213), “che rappresenta il contributo più importante alla dottrina della Trinità nel periodo ante-niceno” [J. Quasten, Patrologia, 3 v. (Westminster, Md.) 2: 285]. Secondo Tertulliano, l’identificazione tra Padre e Figlio era così completa nell’insegnamento di Prassea che “il Padre stesso scese nella Vergine, era nato da lei, soffriva, anzi era Gesù Cristo” (cap. 1). In Oriente l’eresia era nota come Sabellianesimo, da Sabellio, che probabilmente sviluppò l’insegnamento di Noeto e fu scomunicato da Papa Callisto i (c. 220). Il principale avversario di Sabellio era Dionigi d’Alessandria.

Bibliografia: g. bardo, Dictionnaire de théologie catholique, ed. a. vacante et al., 15 v. (Parigi 1903–50; Tables générale 1951–) 10.2: 2193–2209. e. evans, ed. e tr., Domanda fiorente contro Praxean, Society for Promoting Christian Knowledge (Londra 1948) 6–31. t. verhoeven, Dire dentro (Amsterdam 1951) 43–48. c. Huber, Lessico per la teologia e la chiesa 2, ed. j. hofer e k. Rahner, 10 v. (Friburgo 1957–65) 7: 533–534. h. crouzel, ibid. 508. k. wÖlfl, L’opera salvifica di Dio attraverso il Figlio secondo Tertulliano in Analecta Gregoriana (Roma 1930–) 112; 1960.

[pj hamell]