Dal greco γν [simbolo omesso] σις, termine usato per designare la scienza o lo studio della conoscenza. Significando originariamente qualsiasi indagine su una procedura cognitiva, ha assunto un significato più specifico poiché la critica della conoscenza ha assunto importanza nell’indagine filosofica; alla fine le sue forme affini in italiano, spagnolo e francese arrivarono ad avere lo stesso significato del tedesco Epistemologia e l’epistemologia inglese. Questo passaggio da un significato puramente psicologico a uno che sottolinea il valore della conoscenza iniziò, tuttavia, solo dopo che R. descartes e I. kant avevano enfatizzato la critica della conoscenza come primaria ed essenziale, un’enfasi che non tutti i filosofi sono stati in grado di accettare. Il termine gnoseologia è frequentemente utilizzato in Italia e in Spagna per designare lo studio della conoscenza in generale, e in questo senso si oppone all’epistemologia, che di solito è applicata in questi paesi allo studio della conoscenza derivante dalla sola scienza moderna. Con l’introduzione del termine criteriologia da parte di JL balmes e la sua divulgazione da parte del cardinale DJ mercier, l’uso del termine gnoseologia ha avuto la tendenza a declinare tra i filosofi cattolici.
Vedi anche: criterio (criteriologia).
Bibliografia: p. caffè, Epistemologia, 2 v. (New York 1917; ripr. Gloucester, MA 1958). dj mercier, Criterio generale o teoria generale della certezza (Il suo Cours de filosofie 4; 8a ed. Louvain 1906). p. prini, Enciclopedia filosofica, 4v. (Venezia-Roma 1957) 2: 813–840.
[gc reilly]