Beelzebul

Beelzebul è un nome usato nel Nuovo Testamento per “il principe dei demoni” (Mt 12.24; Lc 11.15). I nemici di Gesù dissero che era posseduto da Beelzebul (Mc 3.24), che era Beelzebul in persona (Mt 10.25) e che era per il potere di Beelzebul che scacciava i demoni (Mt 12.24-26; Lc 11.15) 18-19). Sebbene Belzebù, piuttosto che Belzebù, compaia nelle più antiche traduzioni cattoliche della Bibbia, Belzebù si trova solo nelle versioni latina e siriaca; quasi tutti i manoscritti greci hanno Bεελζεβούλ (Beelzebul). The New American Bible (1970) ha Beelzebul, che riflette l’ortografia dei manoscritti greci. Un confronto tra Mt 12.24 e Mt 12.26 mostra che questo nome, qualunque fosse la sua forma corretta, era usato in modo intercambiabile con quello di satana o del diavolo. Poiché sia ​​Satana in ebraico (Satana ) e diavolo in greco (διάβολος) hanno il significato di avversario, accusatore e calunniatore, si può giustamente supporre che il peculiare nome del Vangelo per lo stesso spirito maligno abbia lo stesso significato. La forma Beelzebub non può essere scollegata dalla parola aramaica b e’ el-d ebābā, che ha esattamente lo stesso significato delle summenzionate parole ebraiche e greche (cioè, avversario, accusatore, Satana) ed è esso stesso un prestito linguistico dal termine accadico palla dabābi (letteralmente “maestro della parola”, ma in uso, “litigante, avversario in una causa”). Sia Beelzebub (Baal-Zebub) che Beelzebul (Baal-Zebul) attingono a epiteti divini per divinità non israelite. Le spiegazioni, nel testo masoretico, di Belzebù (Baal-Zebub) per significare “signore delle mosche” o “signore dello sterco” riflettono etimologie popolari. Se sono antichi, esprimono il disprezzo israelita nei confronti della divinità filistea di Ekron (2 Re 1: 2–16) o di Satana, l’avversario della corte celeste. Beelzebul probabilmente significa “signore del tempio” o “signore della dimora”. E ‘probabile che z ebûl in questo termine significa “dimora, tempio” (cfr Is 63.15; 1 Re 8.13), oppure è da collegare con la parola ugaritica zbl, che significa principe, sovrano. Il rendering di ba’al z ebûl poiché Bεελζεβούβ (Belzebù) dei Settanta e Simmaco era probabilmente dovuto alla sua somiglianza fonetica con la parola aramaica per Satana.

Bibliografia: j. Schnackenburg, Lessico di teologia e chiesa, ed. j. hofer e k. rahner, 10 v. 2d, nuova ed. Friburgo 1957–65) 2:97. Dizionario enciclopedico della Bibbia, tr. e adattare. di l. hartman (New York 1963) 218. w. foerster, in g. gattino, Dizionario teologico del Nuovo Testamento (Stoccarda 1935-) 1: 605-606.

[signor ryan / eds.]