Benedetto viii, papa

Pontificato: dal 18 maggio 1012 al 9 aprile 1024; b. Theophylactus. Era fratello sia di quell’Alberico che divenne Il console generale di Roma e al futuro papa giovanni xix, e fu il primo papa dei tusculani. Benedetto, e non il candidato dei crescentii, l’antipapa Gregorio VI, ottenne l’approvazione di enrico ii, che incoronò imperatore a Roma nel 1014. Benedetto era uno statista di statura. Nel 1016 l’alleanza del papa, Genova e Pisa liberò con successo la Sardegna dai Saraceni spagnoli e liberò la terraferma dalle loro incursioni. La pressione bizantina nell’Italia meridionale era, tuttavia, troppo forte per essere contenuta dalle forze locali e nel 1020 Benedetto si recò a bamberg per sollecitare il sostegno imperiale. Mentre a Bamberg ha consacrato la chiesa di Santo Stefano, e Henry ha rinnovato la Ottonianum (vedi papato), allo stesso tempo concedendo il vescovado di Bamberg in feudo alla Chiesa romana. La campagna dell’imperatore, accompagnato dal papa, nell’Italia meridionale (1021-22), non poté fare altro che ripristinare lo status quo. Il problema più urgente dell’epoca era la riforma nella chiesa. Benedetto ha seguito la guida di Enrico II. Il sinodo romano del 1014 aveva emanato decreti riguardanti le ordinazioni irregolari (vedi simonia) e l’alienazione dei beni ecclesiastici. Il grande sinodo di Pavia, agosto 1020, che si aprì con il discorso del papa, decretò la degradazione per i chierici non celibi negli ordini superiori e la riduzione della loro prole allo stato di schiavitù (vedi celibato, suo tory of). L’imperatore ha approvato questi decreti e li ha promulgati come la legge dell’impero.

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[nel. gellhaus]