Synaxary

Un libro liturgico nell’Oriente cristiano contenente una raccolta di vite abbreviate dei santi organizzate per giorni di festa nel calendario ecclesiastico per l’uso nel Akoluthia, o l’ufficio liturgico, da monaci o chierici. Di solito offre informazioni riguardanti la chiesa o il luogo in cui il santo o la festa si tiene in particolare onore. La parola è spesso impiegata anche per indicare a Menologion, o raccolta di vite di santi citate a lungo per la lettura spirituale. Il più celebrato Menologion è attribuito a Symeon Metaphrastes, che ha parafrasato il materiale che ha trovato in varie vite dei santi e li ha disposti in ordine di calendario, sebbene ci siano prove di precedenti tali raccolte.

Il piccolo Synaxary è semplicemente un calendario o un elenco di giorni di festa organizzati per mesi, secondo il sistema bizantino, che va dal 1 settembre al 31 agosto; il typikon, d’altra parte, è una specie perpetua ordo, o calendario, delle feste stabilizzate con rubriche per la risoluzione dei problemi derivanti dalla coincidenza di feste mobili e feste fisse. Il più antico esempio di typikon è quello di san saba, apparentemente originario del monastero del VI secolo da lui fondato in Palestina; subì notevoli revisioni nelle edizioni attribuite a Sofronio di Gerusalemme († 6), Giovanni Damasceno († 638) e Nicola di Costantinopoli († 749). È da distinguere dal monastico Typica, che erano documenti contenenti la regola, e spesso la carta di fondazione di un monastero.

Il Sinassario di Costantinopoli è la più famosa raccolta di vite liturgicamente orientate e testimonia il culto bizantino ufficiale dei santi. Diffuso in tutte le chiese orientali, è stato conservato in innumerevoli manoscritti che pongono un problema insolubile quanto alla sua origine. Questo Sinassario contiene le feste di Cristo e della Beata Vergine Maria; feste mobili legate alla Pasqua; gli anniversari delle apparizioni miracolose di santi e angeli; i patriarchi e profeti dell’Antico Testamento; gli apostoli e i discepoli nominati nel Nuovo Testamento; i martiri della Chiesa primitiva e delle persecuzioni saracene, bulgare e iconoclastiche; e confessori di entrambe le Chiese occidentali e orientali, compresi i papi fino all’agathŌ (m. 10 gennaio 681). Viene menzionata la maggior parte dei patriarchi di Costantinopoli, imperatori, imperatrici e consigli; vengono ricordati terremoti e invasioni barbariche, probabilmente in connessione con i servizi di ringraziamento resi dopo la liberazione da questi pericoli.

La ricerca moderna fa risalire l’esistenza del Sinassario di Costantinopoli almeno al regno di Leone VI (886–911), ma il maggior numero di versioni risalgono al X e XI secolo. Sebbene frequentemente incoerenti nelle date e nei dettagli biografici, forniscono informazioni utili sulle chiese e sui monasteri in cui si tenevano le feste. Sinassari simili sono stati usati nelle Chiese slava, siriana, araba, malabarese, armena, etiope, copta e assira (persiana) e forniscono una guida al materiale agiografico e liturgico.

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[fx murphy / eds.]