Sand, karim khan (c. 1705–1779)

Karim Khan Zand fu il sovrano dell’Iran occidentale dal 1751 al 1779. Capo della tribù minore degli Zand, del ramo Lakk dei Lors, Karim Khan guidò il suo contingente dalla debacle dell’esercito di Nader Shah nel 1747 al loro interno – Catene montuose di Zagros. In alleanza con ˓Ali Mardan Khan dei Bakhtyari, fondò a Isfahan uno scià safavide fantoccio e consolidò il sud-ovest sotto il loro dominio. Nel 1751 rovesciò ˓Ali Mardan, e successivamente sconfisse diversi altri concorrenti per il potere regionale tra i leader afgani, Afshar e Qajar. Nel 1765 era emerso come governatore de facto dell’intero Iran tranne Khorasan, con capitale a Shiraz.

Karim non ha assunto il titolo di Shah, anche quando il presunto re safavide lo ha preceduto, ma ha stabilito come vakil alra˓aya, “rappresentante del popolo” (il termine per un difensore civico locale tradizionale). Incoraggiò il commercio interno ed estero, concedendo alla Compagnia delle Indie Orientali una base a Bushire e ricostruì Shiraz (molti dei suoi begli edifici sono ancora in piedi). Sciita nominale, praticava la tolleranza religiosa e non cercava attivamente l’approvazione degli ulema. Nel 1776, dopo un anno di assedio, conquistò il porto di Bassora nell’Iraq ottomano, ma la sua morte nel 1779 portò al ritiro.

Il Vakil, come è affettuosamente chiamato, ha lasciato la reputazione di governante forte ma umano e senza pretese che ha ripristinato una misura di pace e prosperità in Iran. I suoi successori furono al contrario crudeli, rapaci e impopolari, ad eccezione dell’ultimo Lotf ˓Ali Khan (1789–1794), e presto soccombettero al crescente potere dei Qajar.

Bibliografia

Perry, John R. “Justice for the underprivileged: The Ombudsman Tradition of Iran”. Journal of Near Eastern Studies 37 (1978): 203-215.

Perry, John R. Karim Khan Zand: A History of Iran, 1747–1779. Chicago: The University of Chicago Press, 1979.

John R. Perry