Ishmael ben elisha

Ishmael ben elisha (prima metà del II secolo d.C.), tanna, l’Ishmael generalmente menzionato senza patronimico. Ismaele era uno dei saggi la cui personalità e i cui insegnamenti avevano un effetto permanente sulla letteratura tannaitica e sul giudaismo nel suo insieme. Era un kohen (Ket. 105b), e in a baraita (Tosef., Ḥal. 1:10) si afferma che una volta fece un giuramento “per le vesti [sacerdotali] indossate da mio padre e per la mitra che pose tra i suoi occhi”; questo suggerisce che suo padre fosse un sommo sacerdote, ma poiché nessun sommo sacerdote chiamato Eliseo è noto durante il periodo in questione, potrebbe aver avuto in mente un antenato. Ancora bambino al momento della distruzione del Secondo Tempio, fu portato prigioniero a Roma e riscattato da R. Joshua (Git. 58a), di cui divenne allievo (Tosef., Par. 10: 3). Ha anche studiato sotto Neḥunyah b. ha-Kanah, che era il suo insegnante in Midrash halakhico (Shev. 26a). Ishmael visse a Kefar Aziz, a sud di Hebron vicino a Idumea (Kil. 6: 4; Ket. 5: 8), e sembra aver preso in considerazione la tradizione locale nelle sue decisioni (Ket. 5: 8). Uno dei principali portavoce tra i saggi di * Jabneh, partecipò ed espresse la sua opinione a tutte le sue riunioni e assemblee ed era presente anche il giorno in cui Eleazar b. Azariah è stata nominata nella yeshiva (Yad. 4: 3). Nel dibattito sui comandamenti per i quali si dovrebbe subire il martirio piuttosto che trasgredire, era dell’opinione che fosse lecito trasgredire il divieto dell’idolatria per salvare la propria vita, purché non fosse fatto in pubblico (Sifra, Aḥarei Mot. 13:14).

Il suo collega più intimo era * Akiva, e ha discusso con lui halakhah, aggadahe nelle esposizioni halakhiche della Bibbia. Entrambi hanno stabilito ed evoluto diversi sistemi di esposizione e la derivazione del halakhah, e diverse scuole furono intitolate a loro: De-Vei (“la casa (o scuola) di”) R. Ishmael e De-Vei R. Akiva. La maggior parte dei Midrashim halakhici esistenti appartengono a una di quelle scuole, la Mekhilta de-R. Ishmael su Esodo e il Sifrei su Numeri provenienti dalla scuola di Ismaele, il Codice su Levitico e il Sifrei sul Deuteronomio proveniente dalla scuola di Akiva. Per le differenze fondamentali tra queste due scuole si veda la rivolta di Bar Kokhba. Il suo nome è apparentemente incluso tra i primi saggi martiri uccisi nelle persecuzioni che seguirono quella rivolta (Mekh. Nezikin 18; e paralleli, ma cfr. Tosef., Sot. 13: 4). Dopo aggadot combinò varie tradizioni sui martiri in un’unica opera letteraria, facendo in modo che il loro martirio avvenisse simultaneamente (vedi * Dieci martiri) e soffermandosi in termini leggendari sulla personalità di Ismaele. Questa figura leggendaria del figlio del sommo sacerdote (vedi Tosef., Ḥal. 1:10 sopra), che si dice fosse egli stesso un sommo sacerdote, conosceva il Tetragrammaton, per mezzo del quale poteva, su richiesta dei suoi compagni , per ascendere al cielo per sapere se il decreto di morte era stato effettivamente emesso dall’alto. Mentre Akiva, figura di spicco tra i “quattro entrati nel pardes, “è stato il protagonista dei primi difficile testo, Heikhalot Zutarti, è stato R. Ishmael che ha assunto questo ruolo in opere successive come Heikhalot Rabbatie lavori simili relativi a Ma’aseh Bereshit e Ma’aseh Merkavah (vedi * Kabbalah e * Merkabah Mysticism). Tra i suoi allievi c’erano Illai, il padre di R. Judah (Git. 6b), Meir (Er. 13a), Jonathan e Josiah (Men. 57b), che sono maggiormente menzionati nell’halakhico Midrashim della scuola di Ismaele.

bibliografia:

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[Shmuel Safrai]