Festo, porcius °, procuratore romano della Giudea 60–62 dC Sotto il suo governo la setta dei patrioti ebrei noti come * Sicarii aumentò notevolmente di numero, sebbene, secondo Giuseppe Flavio, il procuratore facesse ogni sforzo per frenarne l’attività. Festo inviò le sue truppe per sopprimere un “ingannatore” che condusse il popolo nel deserto promettendo loro la vittoria, e molti di loro furono uccisi (Gs., Ant., 20: 188). Subito dopo la sua nomina Nerone decise la disputa a * Cesarea tra i siriani e gli ebrei in modo tale da fare dei siriani i padroni della città; questo ha suscitato notevoli disordini tra la popolazione ebraica. Un altro retaggio della procura di Felice fu il processo contro l’apostolo Paolo, che Festo mandò a Roma per essere processato dopo diverse udienze. Durante la sua nave procuratore Agrippa II aggiunse un piano superiore all’ex palazzo Asmoneo per poter dominare la corte del Tempio. I sacerdoti hanno risposto erigendo un muro che schermava il Tempio dal palazzo. Per ragioni militari Festo ordinò la demolizione di questo muro, ma permise comunque ai sacerdoti di inviare una delegazione a Roma per appellarsi alla sua decisione. Nerone fu convinto dalla moglie, * Poppea Sabina, a decidere a loro favore e il muro fu lasciato in piedi. Festo morì improvvisamente in EreIsraele nel 62 d.C. e in seguito gli succedette * Albino.
Bibliografia
Jos., Wars, 2: 271; Jos., Ant. 20: 182, 185–8; Atti 24:27; 25: 1–26: 32; Schuerer, Hist, 194, 233s., 239s .; Klausner, Bayit Sheni, 5 (19635), 36-37; Paul-Wissowa, 43 (1953), 220–7, n. 36.
[Lea Roth]