Lehmann, gentile

Lehmann, behrend (1661–1730), * Ebreo di corte di Sassonia. Nato a Essen, Issachar Bermann, come era noto ai suoi correligionari, attirò l’attenzione dell’ambizioso e fiammeggiante elettore della Sassonia Augusto II, il Forte (1670–1733), che aveva progetti sulla corona elettiva della Polonia. Lehmann è stata incaricata dell’aspetto finanziario dell’impresa; in questa veste vendette varie proprietà sassoni per raccogliere le immense somme necessarie, stimate tra i due ei cinque milioni di fiorini; questi furono spesi, a sua discrezione, per corrompere gli elettori polacchi vacillanti e garantire l’elezione di Augusto. Il suo partner e parente, Leffmann * Behrends, lo ha aiutato con il lato finanziario della missione. Lehmann si guadagnò l’eterna fiducia del re e nel 1697 fu nominato residente polacco nel Brandeburgo con sede a * Halberstadt, dove scelse di risiedere come maestro di zecca prussiano *) e appaltatore militare *. Prestò anche denaro ai governanti di Hannover e Brunswick; tutte le sue transazioni erano in somme a cinque e sei cifre, il che era molto alto per la sua giornata.

Ha mantenuto un seguito di 30 persone, tra cui rabbino e shoḥet, nella sua casa di Halberstadt. Nel 1696 ottenne il permesso del re di far stampare il Talmud a Francoforte sull’Oder, interamente a sue spese. Le città di * Halle e * Magdeburgo furono aperte agli ebrei per sua intercessione presso il re di Prussia, con il quale mantenne rapporti diplomatici e finanziari; le sinagoghe di Berlino e Halberstadt furono costruite con l’aiuto dei suoi prestiti. Nel 1715 la città e i villaggi di Lissa (* Leszno), in Polonia, che erano appartenuti a Stanislav Leszczyński, che aveva temporaneamente sostituito Augusto II sul trono polacco (1704–09), entrarono in suo possesso per dieci anni, durante i quali il La comunità ebraica godeva della sua benevolenza. Lehmann possedeva anche tenute a Blankenburg e altrove. I suoi parenti e agenti si trovavano ad Hannover, Vienna, Amburgo, Amsterdam e Dresda, che in effetti fu aperta agli ebrei nel 1708 per riceverlo. I suoi successori non ereditarono il senso degli affari di Leh mann e condussero solo attività commerciali su piccola scala.

bibliografia:

E. Lehmann, Il residente polacco Berend Lehmann (1885); H. Snow, Finanza giudiziaria e stato moderno, 2 (1954), 169-222; S. Stern, L’ebreo di corte (1950), indice; M. Lehmann, Il residente reale (1964). Inserisci. bibliografia: P. Saville, L’ebreo di corte. Storia del residente reale Berend Lehman (1970); M. Schmidt, in: Segnavia attraverso la Sassonia-Anhalt ebraica (1998), 198–211; L. Raspe, in: Ebrei di corte (2002), 191-208; R. Ries e F. Battenberg, Ebrei di corte (2002), indice.